, che ad ogni minuto scemava. Una notte, appena Mirate ebbe messo il piede sul gradino, gli dis- se: "Devi farmi un piacere: conducimi a casa tua". "Sei
so che farci: tu mi devi dare le settecento lire. - Hai cinque lire da prestarmi? - Non raccontar frottole, io voglio il mio denaro. Lo voglio per
riprese, freddamente, frenando ancora il suo sdegno, - tu devi credermi. Io sono un uomo, sono sano, ho la mia ragione, ho la mia logica: ebbene, è per me
tutto ciò che devi dare, acciò che io possa pensare al rimedio? - Prometto… - Prometti di dare a me tutto il denaro che hai, che puoi avere, e di non
? Ma della rivelazione che ti doveva fare lo spirito? Non vuoi dirla, forse? Perché? A me, devi dirla. Io aspetto da te, questa rivelazione! - Mio caro
Maria, - gridò l'esasperato vecchio, - è vero che non mi vuoi, nella tua stanza? Dillo tu, se è vero, io non credo a quest'uomo, lo devi dire tu! - È
l'ombrello dalla sua parte, per non farlo troppo bagnare. - Ma non lo sai, che al bigliardo non ci devi venire? - le disse il giovanotto, con una collera
aver frutto di bene. Avete pianto, insieme, tu e tuo padre: le lacrime lavano. Per le comuni sofferenze, per il bene che vi volete, tu devi chiedere a