nero, tutta a ceri ardenti. L'infinito popolo singhiozzava e pregava; i sa- cerdoti cantavano a morto. Nel mezzo, sopra un immenso catafal- co, seduto in
zoccoli, col cappuccio o con lo zucchetto, che cantavano le laudi del Divo Gennaro, con gli occhi vaganti, coi cerei inclinati, la cui tenue fiammella non
, oramai, rifornite le provvisioni, mentre la sera si avvicinava, col passo sempre più rallentato, ballavano e cantavano e buttavano roba, dimenandosi come