Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: asciutte

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La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

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Artusi, Pellegrino 19 occorrenze

MINESTRE ASCIUTTE E DI MAGRO

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Le tagliatelle cuocetele poco e salatele pochissimo a motivo del presciutto: levatele asciutte, conditele col detto intingolo e con parmigiano.

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Le chiamo tagliatelle perchè, dovendo esser cotte nell’acqua e condite asciutte, va tirata la sfoglia alquanto più grossa e tagliata un poco più

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bollore levatele asciutte e conditele come gli spaghetti alla rustica oppure come i maccheroni o le tagliatelle dei N.i 58 e 44, o semplicemente con cacio e

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Per levare la sabbia che le telline racchiudono, lavatele prima, poi ponetele in acqua fresca salata e dopo due ore almeno, levatele asciutte e

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Si dice che i Napoletani, gran mangiatori di paste asciutte, vi bevono sopra un bicchier d’acqua per digerirle meglio. Io non so se l’acqua, in

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diguazzanti in un poco di sugo. Trattandosi di paste asciutte qui viene a proposito un’osservazione, e cioè che queste minestre è bene cuocerle poco

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Mettete queste cose al fuoco con un pezzetto di burro e quando cominciano a prender colore tiratele a cottura con sugo di carne. Levatele asciutte e

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È una minestra da famiglia, ma buona e gustosa se preparata con attenzione; del resto queste minestre asciutte vengono opportune per alternare con

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Questa salsa si presta a moltissimi usi come v’indicherò a suo luogo; è buona col lesso, è ottima per aggraziare le paste asciutte condite a cacio e

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sollevatele leggermente colla mestola forata, voltatele ed allorchè vengono a galla levatele asciutte e ponetele sopra un pannolino: poi colla punta di un

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prosciughi di metà. Allora mettetele da parte asciutte conservandole calde, e in quell’intinto tirate a sapore del cavolo nero già lessato, spremuto dall

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umidità. Il manzo e il castrato cuoceteli assai meno perchè, essendo queste carni molto asciutte, devono restare sugose. Gli uccelli cuoceteli a

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pepe a motivo delle salsiccie. Levatele asciutte e nell’umido che resta gettate una midolla di pane, per ottenere con un po’ di brodo due cucchiaiate

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’acqua; anzi, se bollendo rimanessero troppo asciutte, aggiungetene dell’altra. Aspettate che sieno spappolate per gettarvi lo zucchero e poi assaggiate se

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a un pari. Cuocetele in modo che restino intere, poi levatele asciutte, ponetele in una fruttiera e quando saranno diaccie riempite e colmate i buchi

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disfacciano. Levatele asciutte, mettetele in una compostiera, fate restringere il siroppo e versatelo sulle medesime, facendolo passare un’altra volta dal

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medesima grammi 180 di zucchero fine. Appena cotte levatele asciutte, ponetele nel vaso che vorrete mandare in tavola, fate restringere il succo che

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medesime grammi 70 di zucchero e una cucchiaiata di kirsch. Cotte che sieno, levatele asciutte e restringete il liquido rimasto per ridurlo a siroppo

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IL MAESTRO DI SETTICLAVIO

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Boito, Camillo 3 occorrenze

parole, con i gesti, con le grida. Lo strazio è solitario. Si guarda al proprio dolore tranquilli, con le ciglia asciutte. È una calma bieca; è una

membra sciolte, giuste, né troppo asciutte, né pesanti di polpa; una espres- sione generale di ardire elegante. Gli antichi volevano la grazia persino

in grosse lettere Canicida parola che fa gelare il sangue. Né a Venezia mancano le novità dei tipi: marinai Indiani, di membra asciutte, coi muscoli

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