, aiuole e vasi con fiori. Qua e là, appoggiati al muro, aratri, rastrelli, falci. Sotto la tettoia, ceste e paglia. È l’alba. (I) (I) Il motivo dell’oboe
dall'alba al tra- monto mi piantavo immobile nell'acqua e nella nebbia ad aspettare una folaga, la quale molto spesso non voleva mostrarsi. Mi scor- davo
e pure, tali da fargli dimenticare il passato. Cominciava l'alba quando Nene rientrò nell'orto e sali nella sua camera; un'alba nebbiosa, umida
spettacolo; e il Chiese, riflettendo i fuochi delle alture, pareva se la godesse anche lui. Stamane poi all'alba è stato uno scoppio di gioia. Mortaletti
dava il vino bianco e le tinche fritte. Facevo centro a Bagolino, ma poi, partendo all'alba e spesso non tornando la sera, correvo lonta- no a cacciare
bicchiere, come trasognati in mezzo alle bellezze di quella città, con le quali lottavano dall'alba alla sera, tentando di rapire ad esse il segreto del loro
della notte, mentre all'alba sarebbe passato il treno di Arona. Volere o no, dovette rassegnarsi anch'essa. Tornarono a guardarsi in viso. La luna
, infuocato dall'attesa, non ascoltava più sua figlia e mentre l'alba fredda di marzo sorgeva, in quella stanza si confondevano i due delirii, del padre e
, coll'antico capo appoggiato alle braccia, verso l'alba, sentendo anche nel lieve e breve torpore quel lamento, quell'angoscioso grido. Fu Giovanni che