faccia scarna, covando i denari, seguendoli ardentemente nel loro peregrinare pel tavolo, dimenticando perfino la sua fame. Nessuno diceva una parola
contabilità, sarebbe stato padrone di morir di fame se gli fosse venuta la malinconia di ammogliarsi! - Che dice la principessa? - chiedeva Salvatore
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quale la gente si fermava, ammirando. - Lo sapete chi era prima quel Conterino? - diceva I'amico Agostino - Un morto di fame, peggio di me. Ora fa
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? - Il signor De Franchi, del quarto piano. - Il matrimonio della fame coll'appetito! Per fortuna le patate sono a buon mercato! L' ambasciata del De
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: un orrore! Lo lasciavano morir di fame, un servizio impossibile! Non so come la baronessa ci tenga ancora suo figlio; il mio è stato abituato ben
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chiamare una carrozzella, del duca che aveva fame; intanto che padre Agatino stava alle vedette, aspettando un giuocatore, disperato di aver dovuto
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languire innanzi dalla fame. I proprietarŒ anche senza essere uniti in società hanno più o meno corrisposto a questo dovere, secondo che ciascuno se ne
languire innanzi dalla fame. I proprietarŒ anche senza essere uniti in società hanno più o meno corrisposto a questo dovere, secondo che ciascuno se
ci penso più! E per l'appunto, che fame avevo quel giorno! Una fame da lupi! ... Abbi pazienza, Leoncino, se te lo dico: ma quella celia fu una gran
fame! ... Ho tanta fame!". Golasecca, invece di rispondere, si accarezzò la sua lunghissima barba di caprone, e raddoppiando il passo, tirò diritto
salati. E se per caso il cavallo si ostinava a non voler mangiare, allora Luigino gli diceva accarezzandolo: "Vedo bene che questa sera non hai fame
imperatore, aveva un appetito che somigliava moltissimo alla fame, come un fratello potrebbe somigliare a una sorella: ma non riuscì a contentare il
povero figliolo, che aveva una fame che la vedeva proprio cogli occhi, trovandosi così barbaramente burlato, cominciò a piangere e strillare; e il suo
fa una strapazzata di quelle co' fiocchi... Ma dunque, si va o non si va a cena? Ho una fame che la vedo. BETTINA: Abbia pazienza altri due minuti
, uomini o bestie che fossero, mossi a compassione di lui, gli gettassero in bocca qualche cosa di masticabile, tanto da non morir di fame e da tirarsi
comprarsi un boccon di pane, si volse verso Pipì che era mezzo morto di fame e di stanchezza, e gli domandò con garbo dispettoso: "Dimmi, brutto
: adoperò i denti, e nulla. Rifinito allora dallo strapazzo e dalla fame, cominciò a piangere come un bambino. "Chi è che piange?", domandò un grosso topo
la vita! Almeno potranno levarsi il gusto di mangiare, quando hanno fame, di dormire quando hanno sonno, e sul più bello del sonno nessuno verrà mai a
in viaggio, non senti bisogno di mangiar qualche cosa?" A dirla schietta, lo scimmiottino non aveva l'ombra della fame: ma tentato dalla sua gran