trovava più il verso di smettere. - Basta, per carità! - lo interruppe padre Agatino - Ce lo direte quest'altra volta. Appena quello fu andato via e la
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sagrestano, presa la torcia, la pesò con la mano e la infisse sopra uno dei chiodi ai piedi del santo. Ce n'erano tre file, di torcie, con ogni sorta di nastri
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. E come faceva la pesata, gridava più di prima: - Se l'ho detto io! Tre quarti, e ce ne manca. - Io non so niente, la carne era giusta. Andate allora
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bene più della pupilla degli occhi, non poteva rassegnarsi a vederselo dinanzi a quel modo. - Almeno ce ne restassero riconoscenti! Ma sono più superbi
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dei vecchi amici noi non ce ne scordiamo e voi dovreste onorarci più spesso! Anche ieri si è parlato di voi, in famiglia... Questa è mia figlia
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hanno testamento. Ce n'è uno solo, del quarantadue, dove lascia ogni cosa a sua moglie.
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sospiravano a ogni annunzio di matrimonio. - Aria e tupè, ma denari non ce n'è! - borbottava donna Cecilia. Il cavaliere Fornari, ridotto a non potersi più
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bicchiere ricolmo, esclamava: - Ma a Napoli vino come questo non ce n'è! - Tu non bevi? chiese Vacirca ad Alfio Balsamo. - Mi dà alla testa - rispose
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. - Hai visto chi è venuto? - disse al ragazzo, in un orecchio, mentre la comitiva si disperdeva per la fattoria - Ce n'è voluto, per farle dir di sì! Ora
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denari! - Sicuro che non ce n'è, dopo che se li mangiano tutti loro!.. -E il segretario che s'è fabbricata la casa!.. - E la maestra italiana!... - Come
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