linguaggio dei fiori: Sta lontano. L'aglio è l'acciuga del povero, Galeno lo chiamava la triaca dei contadini. L'uso culinario dell'aglio è antichissimo
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condirla colla senape. La parola Beta fù sempre adoperata per indicare cosa fatua. Diogene chiamava Betæ gli uomini molli ed effeminati, e lo stesso S
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grande Achille. E a questo proposito S. Gerolamo nel lib. 9° in Ezechia, dice che si chiamava lente Pelusiaca perchè Pelusio era come il grande mercato
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prima della fioritura. Ecco l'origine della menta. Proserpina aveva una damigella d'onore che si chiamava Menta, ed era figlia di Cocito. Un dopo
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cunila e conyza, (da qui l'altro nome popolare di coniella) che il volgo chiamava anche pulicaria perchè serviva a scacciare le pulci, virtù che conserva
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neppure risposto buona sera. Andrea si frenò a stento. - Quel merlo - lo chiamava spesso cosí - meritava un lattone, per imparare la buona creanza
chiamava mai suo marito. I tocchi di un orologio che arrivavano lenti e fiochi, come da una gran lontananza, la riscuotevano qualche volta. Per
! ... Giacinta! Il conte chiamava sotto voce, tossicchiando, dando colle nocchie delle dita, ad intervalli, contro l'uscio dei colpettini che la pelle del
, un po' il sentimento della paternità, e molto quelle che Andrea chiamava le esagerazioni di Giacinta. - Tu vai sempre agli estremi! - le diceva
sorte? Perché non si cacciava a fronte alta, armata di disprezzo, fra quella brutta società dove la chiamava il destino? A che disperarsi inutilmente
scrollando il capo, mentre si aggirava per la camera ravviando alcuni soggetti con quella sua aria di discrezione che chiamava sulle labbra del Mochi un
da un altro signore che chiamava cugino. - Muta cugino quasi ogni anno! - diceva la balia, sorniona, a quell'altro sornione di suo marito. Dopo la