un'insidia. Il canarino cantava ne la bella gabbia dorata, riempiendo il salotto d'acuti gorgheggi. Ed ella, con la testa fra le mani, i gomiti appoggiati
prosa letteraria
voce, uno dietro all'altro, da vicino, da lontano, con ondulazioni malinconiche e paurose. Ma ella resisteva anche ai frizzi acuti della brezza notturna
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bassi muggivano come tori feriti; gli acuti stridevano con un miagolio indiavolato. - Bravo! Bravo! Il conte Grippa cominciò a batter le mani il primo
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