Tu rientra in casa, e bada ai fatti tuoi, linguaccia!
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O tu!... Che vuoi?
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Allora vacci anche tu: chè qui ci abbado io.
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Io non ti abbandono, se tu non mi metti colle spalle al muro. Ma te l'ho detto: voglio essere padrone di fare quel che mi pare e piace. Sinora
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Tu puoi camminarmi coi piedi sulla faccia. Ma essa, no!
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No, tu vai a far vedere alla gna' Lola che m'hai piantata qui per lei; che di me non t'importa!
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Tu piuttosto! Vuoi farmi l'affronto di mostrare a tutto il mondo che non son padrone di muovere un passo; che mi tieni sotto la tua scarpa come un
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Non sta bene in questo momento che vi troviate qui, in piazza! Se volete essere accompagnata... Tu, Camilla, resta qui con comare Nunzia, se mai.
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quanto mi costerà questa faccenda; che sarebbe stato meglio tu avessi chiuso gli occhi. — Ah no , signor Canonico ! Finchè sto al vostro servizio, sfregi
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paniere. Gli altri si guardavano fra di loro con un risolino strano. Com' ella si moveva per andarsene, Carlo le si piantò in faccia col viso scuro: — Tu
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intraducibile. — Oh mamma!... La contessa, che sembrava anche lei nello smarrimento di un'agonia, biascicava: — Però... se tu non l'ami... so tu non l'ami... Di
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Accademia della crusca
