Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Cavalleria rusticana

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Giovanni Verga 40 occorrenze

Oggi è Pasqua, colla grazia di Dio!

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Mi vuol sempre cimentare quel diavolo di mia moglie!

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L'autore si riserva i diritti di proprietà artistico-letteraria, a tenore della legge N.1012 del 29 settembre 1882; quindi potrà solo ottenere

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(leva il capo verso di lei, e tira via senza rispondere)

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No! ler sera era ancora qui. L'hanno visto a due ore di notte.

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Parla dunque! Che sai di mio figlio Turiddu?

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Via, perché oggi é Pasqua, un soldo l'uno! Ne piglio dodici; ma uno me lo darai di giunta, in regalo. Mettile insieme alle altre, là ... Senza

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Allora mi contento di mangiarmele coi miei figliuoli, e far la Pasqua anch'io, piuttosto.

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Senti, senti, Pippuzza, cerchiamo di far negozio anche noi. Vieni qua, a casa mia.

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(si affaccia di nuovo sulla terrazza)

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Si capisce che siete di casa ormai, comare Santa.

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Che ne avete ancora di quello buono da sei soldi, gna' Nunzia?

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(levando il fiasco di mano a compare Alfio e dandolo alla Gna' Nunzia)

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Vostro figlio Turiddu è ancora qui. L'ho visto stamattina. Non ha il berretto rosso di bersagliere?

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Io non lo so, cosa dice. Questo è il mio mestiere, comare Camilla. Il mio mestiere è di fare il vetturale e di andare sempre in viaggio di qua e di

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Perchè mi hai fatto segno di star zitta?

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La gna' Lola?... La moglie di compar Alfìo?...

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Lo so, che si affacciava ogni volta, quando lo vedeva passare dinanzi la mia porta, e me lo rubava cogli occhi quella scomunicata! e cercava di

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m'ammazzano colle sue mani stesse! Ma di ciò non m'importa. Se Turiddu non volesse bene a quell'altra, morirei contenta. Ieri sera venne a dirmi: - Addio

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O figlia di Dio, cosa mai vieni a contarmi la santa giornata ch'è oggi!...

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come una poveretta di limosina.

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Il giorno di Pasqua!

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Non è vero. Ieri sera a due ore di notte eravate ancora qui.

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Lui! Ah, è questo il grande amore che mi porti? che vai a mettere di queste pulci nell'orecchio di compar Alfio? e risichi di farmi ammazzare?

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Cosa intendete di dire?

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Mi disse: vado dal maniscalco pel baio che gli manca un ferro, e subito ti raggiungo in chiesa. Voi, che state a sentirle di qua fuori le funzioni di

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Non la difendo. A me non me ne importa se suo marito la tiene come la Madonna sopra l'altare. Quello che m'importa è di non passare per uno che non

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Gli dicevo che oggi è giornata grande; e il Signore, di lassù, vede ogni cosa!

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Ah! sangue di Giuda!...

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Tu piuttosto! Vuoi farmi l'affronto di mostrare a tutto il mondo che non son padrone di muovere un passo; che mi tieni sotto la tua scarpa come un

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Pel nome di Dio, gna' Santa, che se siete ubbriaca di buon'ora la mattina di Pasqua, vi faccio escire il vino dal naso!

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O madre! Che ne avete ancora di quel buono?

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Sì, di quel buono che dovevi portar oggi da Francofonte!...

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Chi sà quante ne avete fatte di queste galanterie colle donne di laggiù, fuorivia , mentre eravate soldato! Si vede che ci avete pratica! Ma che

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Parola mia, comare Camilla! I bersaglieri, sapete bene, sono come il miele per le donne... con quelle piume. Bel moretto di qua, occhiate che

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Di quello che c'è rimasto. Colpa sua!

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(di sotto la tettoia fa segno a sua moglie di andarsene a casa. Comare Camilla via).

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Se volete venire un momento qui fuori, potremo discorrere di quell'affare in libertà.

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(accostandosi all'orecchio di suo marito)

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(sempre di più in più smarrita)

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Dramm intimi

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Giovanni Verga 10 occorrenze
  • 1884
  • Casa Editrice A. Sommaruga e C.
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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CASA Orlandi era tutta sottosopra. La contessina Bice si moriva di malattia di languore, dicevano gli uni: di mal sottile, dicevano gli altri. Nella

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PROPRIETÀ LETTERARIA ROMA — Tipografia dell'Ospizio di S. Michele in esercizio di Carlo Verdesi e C.

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NEL palazzo Dolfini tutt' a un tratto era calata una nube di tristezza. La malattia di donna Vittoria, che durava da circa una settimana, s'era

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furiosamente. Quasi subito rimbombò un'altra schioppettata di risposta nel vallone sotto la Rocca. — Gesù e Maria, che sarà mai? — esclamò la fante

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Sorrento, 22 dicembre. Io sono precisamente come tutti gli altri, cara signora; anzi, come tutti quegli altri che hanno bisogno di pace, e a cui i

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Pagina 114

Ad un tratto i campanelli elettrici squillarono nella lunga infilata di sale sfavillanti e deserte. I servitori silenziosi si affrettavano senza far

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Pagina 12

Sorrento, 16 aprile. GIACINTO supplica e scongiura a mani giunte VIOLA di fargli avere un rigo, una parola qualunque sia, perchè il silenzio

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Pagina 128

Genova, 8 maggio. Aspettatemi a Napoli, all'albergo di Russia. Verrò. VIOLA.

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Pagina 130

poter dissimulare uno spasimo interno che di quando in quando le mozzava il respiro. Allorchè tutti se no furono andati, rimasero faccia a faccia

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Pagina 18

La contessa Orlarteli aveva tossito un poco quell'inverno, e di tanto in tanto aveva avuto bisogno del medico. Costui, onde non spaventarla, la

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Pagina 34

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