avere un prolungamento sino alla provinciale di Falena, e prolungarsi poi fino a Castel di Sangro, io credo che il ritardo frapposto finora non sia
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in Castel San Pietro. Il portone dell'albergo rimaneva spalancato, benché il tocco dopo mezzanotte fosse suonato da un pezzo: c'era un grande
senz'avvertirmene, al solito. Era quel matto del maestro Lazzaro Chieco, il famoso violoncellista e compositore che mi scriveva così: Castel Tonchino
gridando come un ossesso: "Entrate, o Purganti, di Castel Porcino, entrate a vedere il principe degli straccioni che, se non si crepa, non viene!", e si pose
, Chieco sul canotto e Castel- t'-inchino". Così fu. In un attimo si caricarono il canotto e i bagagli. Nel castello ballavano e suonavano, nessuno sapeva