che le faccia di cappello, o la saluti con garbo, o le dica una parola graziosa, si fabbrica tosto colla fantasia uno sposo. Dal primo castello in aria
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, sì che serva per la susseguente veglia, ma metterà il cappello, un cappellino di fantasia, tutto fiori; sceglierà di preferenza il rosa o l'azzurro
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corteggio funebre. Chi lo incontra si toglie il cappello. Nel giorno che segue quello del funerale si fa stampare un ringraziamento sul giornale e si
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credano nel loro gabinetto; levano gli stivali, il soprabito, la cravatta, il cappello, a segno da ispirare seri timori alle signore formaliste
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Dante, la Laura del Petrarca, la divina Emilia del Voltaire, la marchesa d'Houdetot, le donne cui non si parlava che col cappello in mano e velando di
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pregiudizio comune questo, che la creanza si debba prender nell'uscire, come il cappello ed il bastone e riporre nell'anticamera al ritorno, e per quanto sia
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, babille et se déshabille. Alla mattina ci vuole una veste semplice, di quelle che si ponno far da sè e che si tengono poi tutto il giorno, un cappello
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si tributa un culto ed i fedeli che lo tributano. Quindi varcando la soglia d'una chiesa, anche come forestieri, come artisti, si leverà il cappello
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sta vicino. Un uomo per bene non parlerà a nessuna persona rispettabile col cappello in testa e il sigaro in bocca. Soffiarsi il naso con rumore, o
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per le signore vestito chiaro ed a strascico, per gli uomini marsina, cappello a molla, cravatta e guanti banchi. L'invito va fatto almeno otto giorni
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nastri rossi sull'abito e sul cappello, parlava allegra, faceva mille graziose smorfiette col viso strano e piacente. L'altra alta di statura, snella
scendere dietro il giogo della montagna; un vento fresco soffiava dalla gola della vallata, e bisognava tenere il cappello perché non piombasse nel
infame gettò dalla finestra sul cappello del giovine, mentre usciva, una buccia di limone. * * * Il nostro cassiere tornò alla sua vita di prima
il cappello, e ripeteva: - Signora contessa, ancora dieci minuti -. Si ripigliò, quando Dio volle, il cammino. L'Adige, che costeggiavamo, era quasi
buffonesche, ripose lo strumento e gridò 'avanti!' I buoi si mossero, le ruote stridettero, gli uomini salutarono con la voce e il cappello, le
ampio e interrompendosi tutto perplesso quando incontrava con la mano il cappello nevicato che il mio compagno gli aveva storditamente posto davanti
ritta in su, in linea verticale. Era prodigioso, come quel cappello stesse là sospeso tra cielo e terra. No; non c'era altri come Gaudenzio per saper