nonzolo di S. Maria Formosa avrebbe fatto a sua nuora. Nepo era alla tortura; si portava e riportava al naso il fazzoletto profumato, guardava sottecchi i
tempi e forse ancora adesso egli vincerebbe, se io lo pregassi, questa ripugnanza: ma debbo io pregarlo? Posso io met tere alla tortura il mio spirito
voluttà da' capelli a' piedi, come se, nella tortura del parlare italiano, quelle due sillabe gli portassero un refrigerio, un soffio d'aria natía. Il
a questi signori." Il cameriere obbedì. Devoto al povero conte da lui servito per ventidue anni, gli pareva d'essere alla tortura. Versava con mano
nuovo genere di tortura colui avesse potuto trovare, ma capiva che doveva essere formidabile dal contegno di Don Luigi, che da quel colloquio in poi
per la prima volta in casa del signor Angelo; egli mi trattò sempre come un cane malvisto. Le mie vacanze sono una tal tortura che io anelo sempre al
invece che di conforto riesce loro una squisita tortura. Don Luigi avvertì poi il singolare vestito di Aminta: - Poveretto, come sei ridotto! sclamò a
settembre. Io, schivo di prolungare la tortura delle separazioni, preferii salutarlo e rimanere a Sulzena. Piovve tutto quel giorno. Per ingannare il
che poi era il suo stato abituale e la sua naturale ferocia rinasceva per la tortura di quell'uomo. Ma Diomede Carafa soffriva e s'inebriava di quella
che finì la loro tortura. Ma il giorno, che importa? Sappiamo noi se dopo non si ami ancora? Finisce, forse, l'amore? Noi non possiamo, non possiamo