SU per il corso Garibaldi tornano i carri dal Verziere, con le ceste vuote che ballano: vengono le bare dei cavallari, con un chioccar di fruste, con
vecchia casa del Giudeo viene in fretta ed in furia riattata: eccoci invasi da una turba di operai d'ogni mestiere e condizione; arrivano carri pieni
cortile dell'albergo pieno zeppo di carri e carrette e carrozze, - e fior di signori e signore dagli abiti di panno chiaro e dagli ombrellini di seta
pinceruoli, Da far, non che arrabiare (1. Prima il Pulci aveva scritto, se non erro, impazzare.) i cani, i carri. Ma l'altro è pressochè tutto un
alcuno, non gli davano nulla; il mendico ne conosceva le case e non vi si fermava. Egli, tra il frastuono dei carri, delle carrozze, dei mestieri