, picchiando forte il marmo con l'argento, come per fare oltraggio al silenzio e alla solitudine. Ed ora che, perseguitata nel sonno da qualche tenace
scudo d'azzurro alla cometa d'argento, al canton franco di nero, caricato d'un giglio d'argento. "Sapete" diss'ella, parlando alle armi "ha accettato di
agitando frange d'argento intorno alla sua faccia regale, e si richiudevano. Ella sfolgorava in quei brevi momenti sui vetri della finestra di Silla
del Monte di Pietà. Vostra madre Vi diede il suo latte, Vostro padre vi diede una culla d'argento e una bambinaia brianzuola che doveva esser creduta
vasellami d'argento e di cristallo. "Per qual frate mi pigli? Portami un pane e un bicchier di vino." "Mi pare un'imprudenza" insistette Nepo vedendo
cinta di rose d'Olanda legate in argento, ricordo di sua madre. Portava sempre guanti scuri, cravatte scure, abiti scuri. Aveva bensì la persona
v'è qui dentro fumo d'orgoglio, me lo dica, è la mia mala inclinazione; certo io trovo nella Sua parola un raro suono d'intimo argento, a cui tutta
preghiere, uno specchietto piccolissimo con la cornice d'argento, una ciocca di capelli biondi legati con un brandello di seta nera, e un guanto. Marina
caverne inferiori. Il torrente saltava giù allo scoperto per immani scaglioni, brillando al sole come una rete di fila d'argento, a grandi maglie
dell'argento, l'età del rame e l' età del ferro; però le incomincia in senso inverso: il ferro prima. I suoi teneri anni sono generalmente assai duri
di battaglia sul pavimento, pareva allacciato, come da serpi di argento, dalle catenelle sottili dei turiboli. Un armadio gigantesco sorgeva contro il
tabernacolo d'argento. Cantavano il tantum ergo inno di lode, dalle intonazioni gravi e melanconiche come tutti gli altri della chiesa. Un solo popolo
, striscia di argento fuso, solcava la valle. Il cielo profondo, limpido, aveva le trasparenze del vuoto sterminato. Incombeva sul paesaggio l'alta pace, il
fece innanzi e regalò a mia sorella un pugno di monete d'argento. «Da quel giorno in poi il marchese tutte le volte che capitava in paese non mancava
nome, era anche una superba bellezza: bruni e lunghi i capelli nella reticella di fil d'argento, stretta e chiusa la fronte, gravemente pensosi i grandi
lama d'argento, con un lieve sorriso sulla bocca, il cui grosso labbro inferiore s'avanzava quasi in atto di spregio, inchinando appena il fiero capo
di argento o il prezioso suo sangue che è conservato nelle ampolline. In qualche chiesetta si prega. Una mattina il sole non viene fuori, una fitta
d'argento. Madonna Isabella scórse la lettera. Messer Diomede Carafa le scriveva ancora d'amore, una lettera piena di fuoco che a volte scoppiava
stupende; ride nelle morbide notti di estate, quando il raggio lunare pare diviso in sottilissimo fili d'argento, ride nelle vele bianche delle sue