Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Scultura e pittura d'oggi. Ricerche

266302
Boito, Camillo 50 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Bocca
  • Roma-Torino- Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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L’arte veneziana è una fata col sole per nimbo, che attrae, che ammalia, ma che, a lungo, fa venir le traveggole. Chi si mette adesso all’impresa di

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Appagare la ragione! Povero Tiziano, povero Paolo! Chi meglio studia la natura ammira meglio in voi la verità maravigliosa e la scienza sicura delle

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all’altra via via. Eppure chi si avvicina al dipinto lo vede eseguito con una certa sfumata sprezzatura di modo: gli è che nella prospettiva, come negli

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’altro diceva all’improvviso, e c’era chi ascoltava e chi faceva all’amore. Il giardino pareva fresco, e gli uomini parevano lieti. Ma per disgrazia il

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chi, oscuro ieri, mette fuori un’opera bella, è certo di trovarsi intorno un coro di artisti invidiosi — l’invidia, per chi n’è l’oggetto, è una

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una giovane elegante che non fa nulla, aveva per titolo il proverbio: chi lavora ha una camicia, chi non lavora n’ha due. Era una gofferìa il quadro

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calli non si possano allargare ed i suoi rii raddrizzare; ma chi volesse scimiotteggiare a Venezia le altre città, farebbe come un medico, il quale non

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Ne’ restauri chi va piano va sano, e chi fa meno fa meglio. Ma è un’arte piena d’incertezze e di triboli. Giova egli accontentarsi di tenere in piedi

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fine del Quattrocento, a colonne rosse e nere, ad archivolti neri e rossi alternati, dipinta, dorata, e immaginata non si sa da chi, se da Fra

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Chi, per esempio, cercasse col lanternino qualche peccatuzzo di verità nelle membra della cara giovinetta di quindici o sedici anni, che il

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Questa medesima coscienza dell’arte chi crederebbe che si potesse trovare anche ne’ dolori del parto di quella monaca, la quale, quasi per celia

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, dalla pupilla di chi sta per morire all’istrumento della sua morte. Il giovine non esita, non afferma neanche la sua risoluzione, non ragiona, non fa il

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stanno ascoltando, chi seduto, chi in piedi, con attenzione, che ci è parsa in qualcuno un poco distratta. Il sole splende vivace, l’architettura

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Imitare l’uomo con l’arte, o imitare le altre cose che si vedono, è po’poi lo stesso: verità e poesia ci hanno la stessa parte. Chi non sa che

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L’ardire nei giovani, anche soverchio, ci pare bello. L’ardire, che non giova spesso a chi lo ha, giova quasi sempre all’arte ed a coloro medesimi

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— Ma chi vi condannava — osservò sorridendo il Caffi — ai lavori forzati? Perchè non pigliavate qualche giorno di svago? Perchè non andavate, qualche

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fruttuosamente che non nei quesiti e negli ordini del giorno di un Congresso. Comunque sia, benché le ciarle non servano a nulla, chi si mette a ragionare di

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, benché dall'una parte della vetrina che contiene gli oggetti — spietato l’animo di chi li ha messi così! — Colombina spasimi e sospiri, e dall’altra

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contentano della maniera che s’erano fatta da giovani, e rifriggono gli stessi soggetti, con buona o trista fortuna, secondo i casi e l’abilità. Chi

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una sola statua, e Mirone, che col bronzo dava quasi la vita agli uomini e ai bruti, non ebbe chi si presentasse a suo erede. Oggi il Senato stesso, a

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I pittori nuovi in che cosa si somigliano mai? Chi lo sa? E pure ne’ loro quadri si sente alitare uno spirito contemporaneo: c’è come il soffio di un

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Ma chi era più manierato di lui, chi cercava gli sfondi con mezzi più complicati? Il primo anno che questo studiatore della natura espose le sue

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strombazzare per miracolo d’ingegnoe di progresso, chi non dice di sì pare un vecchietto inchiodato alle viete cose, spaurito delle novità e degli

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profonda e altera convinzione di conoscere la verità in chi opera ed in chi critica è, o, per lo meno, può sempre essere una beata illusione.

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Chi si desse alla fatica di ricercare in quanti modi un’opera d’arte può destare l’attenzione del guardatore e fermarglisi nella testa, ci perderebbe

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Dall’aspetto della forma si sale al perchè della forma, e s’impara un po’alla volta a guardare sotto all’apparenza il di dentro delle cose. Chi ride

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resto, passerebbero inosservate. Sono le macchiette dell’astro; e chi, adoperando i canocchiali proprii o gli altrui, giunge a scoprirle, gongola

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: Oggi il saper più non si stima un fico, Da me ciascuno impara Che chi segue virtù sempre è mendico.

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, o si contenta di soggetti semplici, che non sono dimolti e che non sono sempre eloquenti. Chi non sa di storia romana, che cosa intende mai nello

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Il peggio è nelle distrazioni. Chi voglia concentrarsi, per esempio, nelle migliaia di quadri e di statue, o sì che può farlo! Si sente tirare di qua

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divino germogliarono altre arti, infinitamente minori di esso, e pure rispettabili. Chi tra i Greci diceva il nome di Fidia, vedeva tutti gli artefici

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con una maestrìa di mano da parere inarrivabile. E pure, chi non sente che vi è uno sforzo? Chi non prova, guardando il gruppo, come uno spostamento di

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quella ornamento e dilettano altrui. Di maniera che, chi avesse altezza d’ingegno e considerasse ad una ad una le cose che accadono nell’universo

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spettatore. Ognuno dal più al meno capisce ciò che il Jenner fa col Aglietto; e chi non sapesse dell’innesto del vaccino si figurerebbe a ogni modo

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Chi dicesse che la Francia è nella scultura più innanzi di noi, arrischierebbe di parere un cervello balzano. Dappertutto nella statuaria l’Italia è

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pure, ai capricci de’ tempi, poichè inclinano alla filosofia e, chi più chi meno, credono quasi tutti alla missione educatrice dell’arte; hanno anche

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acquista certa vita di dignità e di amabilità, che attrae l’animo di chi guarda e, per un attimo, lo ingentilisce.

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polpa, superficie, belletto, genio di natura facile e lieve, destrezza quasi nativa di mano. La Francia è ciarlatana in tante cose, chi lo può negare? ma

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i plasticatori docili modellano con garbo graziosissime cose. Così c’è chi alza l’arte al monumento, e chi alza l’industria all’arte.

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scuota l’animo di chi la guarda; neanche un artista, che, accennando a sbrigliarsi dalle goffe tradizioni e dalle norme scolastiche, dia occasione a

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: e chi la guarda sbadiglia.

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ad esse v’è un cartello che dice: Qui si cambiano monete e sì negoziano coupons tunisini; e, chi aguzza bene gli occhi, può forse vedere nell'angolo

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isprofondarsi nella natura bisogna attendere che la sua superficie non sia troppo agitata: chi cerca il fondo del mare non vi può scendere quando le acque s

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gli correvano nella mente, se sospettava che potessero parere affettati. Lo stesso faceva anche per la forma, e chi lo ha visto studiare le perfette

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nessun spiritello di sensualismo svia l’attenzione di chi la vede; e Aminta e Silvia si toccano le labbra in atto così amabilmente modesto, che la

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, chi non lo sa? coll’essere realista. Figliuolo di un intagliatore sanese, s’avviò, come i vecchi artisti toscani, alle cime dell’arte per i viottoli

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Un’opera d’arte non raggiunge con la nostra definizione il suo intento quando lascia indifferente l’animo di chi la contempla. Deve dire qualcosa. Ma

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, chi non lo sa? ebbe la sua bella parte d’italiano; e il Direttore della I. R. Polizia scriveva con ragione in Venezia al Tribunale criminale, come l

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«Era un’ebbrezza, un delirio (ora è la moglie del Manin che scrive): i vecchi piangevano, i giovani si abbracciavano. Chi batteva le mani, chi le

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giorni dopo il Patriarca scriveva al Presidente ricordando Mosca e Missolungi, ed esclamando: Ah, signor Presidente, chi può salvare Venezia da tanti

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