Scena: Scena deserta e selvaggia nella vallea di Schirk, costeggiata dagli spaventosi culmini del Brocken (monte delle streghe). I sinistri profili
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Scena: Officina di Faust. Alcova. Notte. Canti lontanissimi.
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(Canti lontani. Mutamento di scena).
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(entra in scena rumorosamente una frotta di popolani e popolane).
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Scena: Il fiume Penéjos. Acque limpide, cespugli folti, fiori e fronde. La luna immobile allo Zenith spande sulla scena una luce incantevole. – Un
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Scena: Laboratorio di Faust come nell’atto primo ma qua e là diroccato dal tempo. Voci magiche sparse nell’aria. Faust seduto sul seggiolone e
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(Le danze cessano. Il giorno s’oscura lentamente e la scena va spopolandosi poco a poco).
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(l’ombra di Margherita si disegna celestialmente nel fondo della diabolica scena. Cessa la ridda, tutti rimangono immobili contemplando la visione).
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Scena: Un giardino di rustica apparenza. Faust sotto il nome di Enrico, Margherita, Mefistofele, Marta. Passeggiano due a due in lungo e in largo.
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Scena: Carcere. Margherita stesa a terra su di un giaciglio di paglia, canticchiando e vaneggiando. Notte. Una lampada accesa inchiodata al muro. Un
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Scena: Francoforte sul Meno. – Porta e bastioni. – Passeggiatori d’ogni sorta ch’escono dalla città a gruppi. Chiacchiere, risate, grida, mormorio di
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Goethe mette nel principio di questa scena quattro larve intorno a Faust le quali profferiscono parole oscure e sinistre; ciò che Goethe collocò sul
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, per aggiungere alla scena colore di poetica verità. Fin dal secolo XVI alcuni poeti francesi tentarono l’esametro nella loro lingua, ma con ispiacente
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