. Imperocchè egli era conservatore del Camposanto di Pisa, gloriosissima culla e sede dell’arte; era scrittor sommo ed incomparabile della storia dell’arte
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quale stava già in s. Matteo di Pisa, ed è tra quelle che furono illustrate dal Lasinio; onde si raccoglie ch’egli la tenea di singolare pregio. Vuol pur
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È noto per lo istorie che, se dalla Toscana partirono le faville onde per ogni dove si raccese il lume delle nobili arti, in Pisa particolarmente
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pietoso degli avi defunti, cioè dire nella fede, nella famiglia, nella patria; e di ciò sono esempio il Camposanto a Pisa, il palazzo ducale a Venezia
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