Arnoldo e le sue sorelle occuparono que' primi giorni visitando, a parte a parte, le nostre chiese, più antiche e famose, i pochi monumenti dell'arti
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l'adulazione, belle arti la lussuria; in una parola, la colpa virtù. Tale è il rovescio miserando e scandaloso che si fa d' ogni buono in cattivo
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ricchezza, di gloria, d'arti e di scienze. Se le scienze si opponessero a questo ch' è il primo de' doveri e delle glorie, le scienze sarebbero un
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, dicea già un nostro scrittore, come sin da’ tempi di Giotto moltiplicandosi in Italia, e divenendo più acceso l’amore delle belle arti, e della
un cavaliere romano ottimamente animato, e per amor vero alle lettere ed alle arti da tutti ammirato fin dalla sua età più giovanile, non potea
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l'ingegno ed il tempo in gravi e dilettevoli studii, ed usare nobilmente la sua facoltà a gentile magnificenza della casa e ad onore delle arti. L’esempio
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’ progressi delle nostre arti, così ne’ principii loro, benchè si chiari ed illustri, non mancarono opere veramente inutili alla gloria dell’arte, non però
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In que’ scurissimi secoli, quantunque in molti lavori fossero adoperati non pochi artefici nostri, pure in tutta Italia le arti avean cessato di
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È noto per lo istorie che, se dalla Toscana partirono le faville onde per ogni dove si raccese il lume delle nobili arti, in Pisa particolarmente
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a salire le arti), che, giovandosi di quel che sino allora era stato fatto, riportasse tanta gloria: e questo ingegno fu il Masaccio, il quale recò l
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vede qui un suo quadro stupendo, rappresentante un principe italiano, che fu splendidissimo protettore delle lettere e delle arti, il duca Borso d’Este
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leggiadria che sono le doti proprie e singolari delle arti del quattrocento. Oltrecciò ai visitatori torna oltremodo utile e dilettevole il considerare
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isterico delle nostre arti, che il trovato del colorire a olio, comecchè si conoscesse per tutta Italia, pure non fu allora usato da tutti; e chi
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luce delle arti.
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unica scuola di Baffaello. Egli pare destino, come avverte acconciamente un moderno, che non debbano mai le arti rimaner ferme; e giunte al colmo, siano
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nostre arti, ma eziandio con intendimento di farne sempre più belli e più pregiabili acquisti, non fosse conceduto sì di frequente di privarci di
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Pargolo; di Francesco Albano, alcuni putti simboleggiasti le arti; di Salvator Rosa, un Prometeo; di Claudio di Lerena un paese; di Guido Beni, una
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bensì tra più volte declinando le arti, ma non sì che in ogni età non si vedessero molte opere di rara eccellenza. Il che vuol dire che anche noi più
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conoscere eziandio in qualche parte l’indole di ciascuna età, essendo verissima la sentenza d’un moderno isterico, che le arti almeno fin al mezzo del
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La mente del filosofo, siccome sentenziò un’altro egregio scrittore, non meno nelle arti che nella politica si studia oltre i fatti di conoscere le
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e l’antica dignità delle arti, e c’innalziamo alle idee della vera bellezza e della somma perfezione. Ogni parte di questa collezione è bella e
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languida luce, e parve indi spenta, quantunque la pittura e l’altre arti sorelle avessero sempre ardentissimi cultori, ed anche ne’ più miseri tempi e nell
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tramandata. Tra questi generosi amici delle arti è degno di esser nominato un gentiluomo romano, nato in una famiglia d’antica virtù e onorata di
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L’Italia, dagli antichi tempi infino all’età nostra, si dimostrò sempre la patria dell’arti; ma corrotte le credenze e i costumi, e inaridita la
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Nè vale opporre (osserva lo stesso scrittore sovraccennato) che l’eccellenza nelle arti fu tocca quasi sempre ne’ secoli più corrotti, perchè non è
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e viltà di questi tempi, e negli infortunii della nazione, spenta omai di valore, e si lontana dalla verace gloria delle lettere e delle arti, egli
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L’illustre prelato fu non solo delle lettere, ma delle arti grande amatore, come quegli che era d’alto animo, di nobilissimi spiriti, e di vera
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