presentiva che anche qui nel mondo v’ha a essere una specie di diritto di reciprocità o di compenso, una non so qual vendetta o giustizia lontana, per cui
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questo punto incomincia la vendetta di questa moglie fino allora così mansueta, così amorosa, così fedele; vendetta che colpisce tutta la società, che
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talora i maestri vostri ad infliggervi. Il castigo di un maestro è come quello d'un padre e di una madre, effetto non d'ira, non di vendetta, ma di
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Coriolano che rinunciava alla sua vendetta davanti alle lagrime della supplice Veturia; un Scipione Nasica che si opponeva alla fiera ostinatezza di
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dismesse ogni idea di vendetta e ritornossene in esiglio». Vediamo ora ciò che potesse in un altro romano la reverenza al proprio genitore. Tito
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vendetta. Ma non basta il non essere ingrato: bisogna essere grati sollecitamente, onde non correre il rischio di arrivar troppo tardi, e di morire, per
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spirito di vendetta, e non coll'unico fine di fare altrui danno e dispetto. Tutte queste operazioni sono generalmente dovute a quei ragazzi abbandonati
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aneddoti, probabilmente veri, intorno alla lungamente celata ed artificiosa vendetta di vari animali. I diligenti osservatori Rennger e BrehmTutti i seguenti
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della caccia», il quale era stato covando la propria vendetta, sbucò fuori, ed in breve tratto di tempo uccise il suo antagonista. Egli allora raggiunse
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agli spiriti le stesse loro passioni, lo stesso amore della vendetta o la più semplice forma di giustizia, e le stesse affezioni che provano essi
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Vendetta, suo istinto; mostrata dagli animali.
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Rennger, malattie del Cebus Azarae; affetto materno di un Cebus; vendetta operata dalle scimmie; potenze di ragionamento delle scimmie di America
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Scimmie, facilità con cui prendono le malattie dell’uomo; maschio che riconosce le donne; vendetta compiuta da una di esse; loro affetto materno
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Brehm, effetti dei liquori inebbrianti sulle scimmie; intorno al riconoscere le donne per parte del cinocefalo maschio; vendetta presa dalle scimmie
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non gli istinti, per esempio, della propria conservazione, della fame, della concupiscenza, della vendetta, ecc. Perchè dunque l’uomo sente egli
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, il desiderio di saziare la fame o qualche altra passione, come sarebbe la vendetta, è per sua natura temporaneo, e per un certo tempo può essere al
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affievolite, per esempio, della fame passata, o della vendetta soddisfatta, o del pericolo sfuggito alle spese di altri uomini, coll’istinto della simpatia e
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lotta fra loro. L’uomo ancora affamato, o ancora vendicativo, non penserà più a rubare il suo nutrimento o a compiere la sua vendetta. È possibile, o
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