Definizione della variabilità relativa. Modo di esprimerla in numeri. Sequenze, permanenze e variazioni di diverso genere. Scrittura grafica
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fine furono raccolti, per ognuno dei 456 mesi contenuti nel detto intervallo, i numeri dei giorni sereni, nuvolosi e misti, dei quali le proporzioni
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intorno al suo stato normale, fu per ciascuno dei numeri contenuti nelle tavole III, IV, V, ricercato il segno della sua deviazione dal valore normale o
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rapporto dei numeri dei casi favorevoli al numero dei casi contrarii arriva a 1,120, è ancora più che dubbio. Infatti altri rapporti F/C dell’ultima
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misti. Siccome questi criterii non lasciano alcuno spazio all’arbitrio, i numeri ottenuti per mezzo dei medesimi dovranno riguardarsi come l’espressione
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di ciascuna sono disposti i giorni della luna e le quattro fasi principali di questa in corrispondenza. Seguono nelle colonne III, IV, V, i numeri di
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avuto un peso assai troppo piccolo, siccome fondato sopra troppo minor numero di osservazioni. Ai numeri della colonna VII aggiungendo la metà di quelli
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andamento saltuario dei numeri e nascondono in parte la vera legge della loro progressione. Per distruggerne alla meglio i cattivi effetti, ai numeri
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27. Affinché si possa giudicare a vista dell’andamento dei numeri osservati, e del grado di certezza con cui si può affermare l’esistenza dei maxima
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dove l’unità è un millesimo. Si vede adunque, che l’incertezza dei numeri osservati è, in media, 10 millesimi, o un centesimo del numero totale dei
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i quali numeri, al pari dei coefficienti stessi, sono espressi in diecimillesimi dell’unità. Paragonando ora i valori assoluti di quei coefficienti
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probabile di una delle sue determinazioni (cioè di ognuno dei numeri contenuti nella colonna IX della tavola XIII) è
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Dai numeri del periodo lunare menstruo dati dalle nostre formule (tavola XIV, col. III, IV, V, VI), dedurremo eziandio gli elementi analoghi:
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. Considerando i numeri del periodo annuo dati dalla tavola I, si trova il seguente quadro dei valori massimi e minimi delle dette quantità:
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Per giudicare anche meglio del grado di probabilità dell’influsso degli apsidi ho tentato di rappresentare l’andamento dei numeri della colonna X
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corrispondono altresì le minori somme di nuvolosità. Tuttavia è da osservare, che tale effetto è dovuto principalmente a quattro o cinque numeri, i quali escono
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42. Noi investigheremo la variabilità assoluta del tempo nei 12 mesi dell’anno, prendendo per base i numeri della tavola X. Essa contiene per ogni
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universale. Tuttavia, siccome si tratta di esprimere la variabilità del tempo non già in numeri assoluti, ma bensì per mezzo di paragoni di numeri, il
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colonne III, IV, V, presentano nel loro andamento annuo una legge molto chiara di regolare progresso: per metterla in maggior evidenza, i numeri loro
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54. Con questa regola abbiam calcolato la variabilità relativa per le 36 decadi dell’anno (tavola XVI). Ai numeri della colonna XII (variazioni
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Segue ancora da questo, che i numeri delle variazioni semplici e doppie hanno fra loro una proporzione assai diversa nelle diverse stagioni. Questa
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perequate (colonne VI e VII) e nella differenza dei numeri di queste
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serie, registrata nella colonna IX. Ilcontrario ha luogo per le variazioni semplici, per le quali i numeri positivi (colonna XIII) superano i
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Questi medesimi numeri furono determinati direttamente col fare la somma algebrica di tutte le variazioni unitarie contenute in tutte le variazioni
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osserva. Tali numeri 76 Δ sono dati nel quadro precedente.
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76 Δs/2+s dai numeri della col. XVI rappresentanti l’eccesso delle variazioni semplici positive sulle negative in ciascuna decade. Similmente si
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annue della serenità non modifica in nessun caso i numeri della colonna IX di una mezza unità; questi numeri si posson dunque lasciare intatti. Noi
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Essendo questi numeri ridotti all’ipotesi di serenità costante, è manifesto, che il numero duplicato delle variazioni doppie sommato algebricamente
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Per quanto è possibile giudicare dalla scarsità di questi numeri e dal loro andamento saltuario, proveniente dalla non bastevole copia delle
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74. Considerando tutte queste serie di numeri, si vede, l’influenza dei punti lunari delle fasi essere nulla, o per lo meno insensibile: infatti in
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dato intervallo, per cui la serenità si possa riguardare come costante, siano λ, μ, ν tre numeri esprimenti le proporzioni dei giorni sereni, misti e
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comparazioni, il cui risultato si ritiene valevole per la decade media. Ecco i numeri ottenuti:
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Il paragone di questi numeri mostra l'enorme influsso della persistenza del tempo. Mentre la serenità degli ultimi 20 giorni è 0,590, quella dei 10
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, siccome i numeri seguenti faranno vedere.
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Si vede dall’ineguale andamento dei numeri, che è impossibile seguire, colla data copia di osservazioni, la progressione dei venti di decade in
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. I numeri di ciascuna casella esprimono la forza complessiva dei venti che soffiarono in ciascuno dei 456 mesi d’osservazione. Furono in questo
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Il parallelismo delle due serie lascia qualche poco a desiderare, prima perché i loro numeri non esprimono la medesima cosa, in secondo luogo perché
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101. Disponendo i numeri precedenti in due linee parallele corrispondenti alle decadi che egualmente distano dai due solstizii, si ha il seguente
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Questi numeri non presentando alcuna regolare progressione, diremo che l’influsso delle fasi lunari sulla produzione della nebbia nel clima di
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La simmetria è quasi perfetta, e maggiore sarebbe, se si volesse perequare i numeri. Si ha dunque il risultato curioso, che la frequenza dei giorni
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7. Furono dunque numerati in ciascuna decade di ciascun anno i giorni sereni, nuvoli e misti; i numeri totali risultanti per ogni decade dai 38 anni
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Ma siccome la progressione dei numeri della colonna V, la quale deriva dalla pura statistica delle osservazioni, lascia non poco a desiderare sotto
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giorni della luna, e si ottennero per ciascuno di questi giorni i numeri della colonna IV, nei quali un andamento certo è già riconoscibile.
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(col. IV) per il numero totale dei giorni d’osservazione (col. Ill); la frazione così ottenuta è data nella colonna V, i cui numeri sono fra loro
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dallo specchio seguente, che ne dà l’ordine secondo le decadi. I numeri furono corretti in guisa da ridurli tutti alla decade normale di dieci giorni.
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temporali osservati da Vigevano dal 1827 al 1864, può aspirare a qualche rigore di numeri.
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secondo le decadi. Per le decadi di 11 giorni è stata sottratta la undicesima parte dei numeri osservati, perché tutti si riferiscano alla decade
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grandini, si hanno più numeri invece di un solo. Nell’ultima colonna (XIV) si ha il numero delle grandini cadute in ciascuno dei 38 anni di
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Sebbene a cagione della insufficiente copia delle osservazioni, rimanga ancora molta incertezza nei numeri dell’ultima colonna, si vede tuttavia, che
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I. L’andamento dei suoi numeri è molto irregolare, per guisa che non è facile indicare le epoche in cui i giorni misti hanno il maximum ed il minimum
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