I giorni variabili hanno, durante l’annata, due maxima e due minima di frequenza. Ilmaximum di primavera corrisponde alla decade XV, ultima di maggio
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12 mesi dell’anno in fondo alla tavola VI.
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risulterebbe dalla data serie d’osservazioni. Basterà per questo sottoporre ognuno dei dati periodi alla prova precedente, ed enumerare i paragoni
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’influsso della luna sui fenomeni meteorici. Da un accurato esame dei risultati ottenuti, tutti e tre sono giunti alla convinzione che tale influsso
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della colonna IX si ebbe la serenità, corrispondente a ciascun giorno della luna, stando alla misura della serenità, adottata qui sopra, capo I.
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andamento saltuario dei numeri e nascondono in parte la vera legge della loro progressione. Per distruggerne alla meglio i cattivi effetti, ai numeri
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principio alla fine della lunazione. La frazione di serenità segue press’a poco l’andamento dei giorni sereni.
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rozzi dati contenuti nelle prime colonne. Per i giorni sereni la proporzione nei giorni intorno alla luna nuova ha press’a poco il suo valore medio 0,367
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dato d’osservazione, la media fra il valore del giorno 1 ed il valore del giorno 29Queste medie sono segnate in fondo alla tavola XIII, dove furono
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Quindi vediamo che per soddisfare alla seconda ipotesi è necessario supporre nelle osservazioni un error probabile maggiore di quello che si
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che l’influsso lunare non è simmetrico rispetto alla linea delle sizigie, siccome potrebbe aspettarsi, ma invece è più simmetrico rispetto alla linea
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queste formule, e le curve che li rappresentano nei tre diagrammi che compongono la fig. 5, usando dei medesimi assi che servirono alla
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Adunque il rapporto della potenza solare alla potenza lunare per le variazioni del tempo è dato dai quattro valori
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37. Variazioni dipendenti dalla distanza della luna alla terra. Avendo così trovato una relazione probabile fra lo stato del cielo e le fasi della
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la serenità di quel mese o di quella decade fa intorno alla sua serenità normale dedotta dalle osservazioni di un gran numero di anni. E stabilità
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mesi d’inverno, dove, alla minima serenità, corrisponde la massima variabilità assoluta. Quindi segue che, per esempio, nel dicembre la serenità 0,404
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variabilità assoluta. Queste due specie di variabilità possono dunque essere regolate da norme assai diverseTutto quello che qui è stato detto intorno alla
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47. La classificazione delle giornate in riguardo alla loro serenità sarebbe difficilissima, quando si volesse eseguir con precisione. Perché di
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E si vede che per un dato giorno lo stato del cielo che si avvicina di più alla serenità media 0,550 è quello dei giorni misti. Per noi il giorno
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decadi ad esser paragonabili fra di loro furono apportate delle correzioni nelle decadi che abbracciano 8 ed 11 giorni in modo da ridurle alla proporzione
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, od anzi decresce. Quindi, il tempo diventa sempre più stabile fino alla decade XX (seconda di luglio), ove ha luogo il minimum principale 0,245. Questo
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). Per sei mesi, cioè dalla decade XII alla XXX, essa segue con perfetto parallelismo la curva delle variazioni semplici, e le inflessioni, riferite
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. Perché la loro minima frequenza, che ha luogo nella decade XIX, sta alla massima, che succede nella decade XXXLV, come 15 a 33; e quindi per eguale
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eccesso o in difetto rispetto alle variazioni in meno. Per trovare la quantità di questa differenza si osservi, che dalla serenità totale alla nuvolosità
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genere di variazioni la parte che ad esso compete, bisognerà ripartire tali numeri proporzionalmente alla quantità di gradi che le due specie di
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L’andamento della frequenza di tali escursioni secondo le stagioni si vede dalle medie dei mesi registrate in fondo alla tavola XVII. Nei due massimi
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« I plenilunj seguono in grado di forza: e la probabilità che v’è in essi per cambiar il tempo sta alla non probabilità come 5 ad 1 » (Aforisma III
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elevarla alla dignità di dogma scientifico. Secondo il celebre professore di Padova:
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rapporto U2/V della variabilità osservata alla eventuale.
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alla variabilità eventuale; e che quindi la persistenza del tempo dopo due giorni è già di molto affievolita. Il suo effetto è tuttavia ancora
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, assai più rapidamente alla legge dell’azzardo, che nei mesi d’inverno.
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Nei sette mesi la cui serenità è superiore alla media dell’anno, il numero precedente è 10,7 adequatamente; negli altri cinque è 5,6.
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87. Vi ha ancora un’altra ragione, per cui la regola qui addotta corrisponde in parte alla verità. Se si stabilisce per norma, che un giorno
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della lunazione sia sereno, già per questo solo fatto la serenità probabile di questa lunazione dev’esser superiore alla media. Ma di più, in virtù
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primi giorni, escluso il 4° ed il 5° che si suppongono sempre sereni, è 0,691. Tale differenza di 0,101 in più dovuta intieramente alla legge di
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Le indicazioni dell’osservatore sono in generale abbastanza precise per non lasciar dubbj essenziali circa alla classe cui il vento appartiene
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d’intensità. Noi esamineremo dunque i venti in riguardo alla loro forza, non tenendo conto della loro direzione. I venti indicati nel registro furono
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osservate in ogni decade durante 38 anni, ed il numero medio di giorni nebbiosi che corrisponde alla decade normale di dieci giorni. Dal calcolo furono
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5. Per i calcoli relativi alla serenità i giorni furono divisi in tre classi. Sereni furono chiamati i giorni, in cui non si trova fatta alcuna
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105. Assai singolare è l’andamento di tal curva. Il valore massimo della piovosità (0,329) corrisponde alla decade XIII (1a di maggio); il minimo
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dovuta alla forza solare è invece (tavola XXII, colonna VII) 0.176, dunque più che quadrupla. La forza del sole per la mutazione della piovosità nel
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XXIII. Essa è analoga alla prima parte, colla sola differenza che invece dell’età della luna abbiamo qui i giorni della rivoluzione anomalistica
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dallo specchio seguente, che ne dà l’ordine secondo le decadi. I numeri furono corretti in guisa da ridurli tutti alla decade normale di dieci giorni.
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secondo le decadi. Per le decadi di 11 giorni è stata sottratta la undicesima parte dei numeri osservati, perché tutti si riferiscano alla decade
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maxima degli uni corrispondono per lo più ai minima degli altri. La massima quantità di giorni sereni e la minima di giorni nuvolosi corrisponde alla
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serenità che si ottiene aggiungendo alla proporzione dei giorni sereni la metà di quella dei giorni misti. Questo calcolo suppone che ogni giorno misto sia
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mezzodì), in vespertini (dal mezzodì alla totale oscurità), ed in notturni. La forma dei registri non permette distinzione più precise di ore.
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16. Alla mattina si scorge la solita meteora luminosa.
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15. La nebbia di notte arreca danno alla segala.
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nella XIV (2a di maggio), dai quali risulta, che alla fine di dicembre si possono aspettare altrettanti giorni sereni, quanti alla metà di maggio.
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