persona con un movimento macchinale che non seppe padroneggiare; e ciò fu quando il barone (che era rimasto al suo fianco frapponendosi tra di lui e
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. Egli non ha la superiorità d'ingegno di lui, ma molta maturità di giudizio, ciò che lo fa ragionare calmo ed assennato, ed impedisce a Pietro di
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il quale ancora guarda il letto; si dice ancora che ella è un terribile tiratore; il conte anche lui possiede questa sciagurata destrezza... E questi
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tutto quello che aveva sofferto per lei, e forse a causa di ciò, malgrado i torti che si figurava aver ella verso di lui, da farle il sacrifizio
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, facendo l'atto di chi prende la mira più accuratamente per tirare, onde prevenire il giovane) rassicurato dal cattivo esito del colpo di lui, fece
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aprire il mio cuore, per mezzo di cui far pervenire, in queste memorie, i miei ultimi ricordi a lui! «Qual vita ho fatta!... Dio! Dio mio!... Mi pareva
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11 Novembre. «Posdomani egli deve partire. Ho numerate minuto per minuto queste ultime ore che io ho passato vicino a lui... cercando illudermi
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questo dolore sovrumano che mi si apre dinanzi... perchè io, da Lui che mi percuote, voglio il sonno... l'oblìo almeno!... «Dio! Dio!... pietà! pietà
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, nella sua attitudine solita; allacciandogli il collo con le sue belle braccia; figgendo avidamente gli occhi negli occhi di lui; ascoltando le sue parole
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Pietro... Ve lo raccomando!... Siamo tre donne che non abbiamo più che lui... Vestito che fu Pietro i due amici andarono alla Marina. I viali erano
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. Ed il giovane sorrise del suo sorriso che si sforzava di rendere allegro mentre era amaro. Per andare a casa sua prese la strada che a lui parve la più
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lui. Siccome i nostri volti al certo esprimevano tal dubbio, Angiolini riprese: - Nessuno, fuori di me e dell'amico mio Brusio, e forse egli meno di
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l'uscio, ascoltando ansiosamente il più lieve rumore ch'egli facesse, e che potesse farle indovinare lo stato del cuore di lui; appena udì che si
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un'insalata. Pietro fu quasi atterrito, quando, riflesse dirimpetto a lui, su di uno specchio, vide una sinistra figura da spettro, col cappello
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avremo meno patriottismo di lui? Io ricorderò all'onorevole Ara che quelle Assemblee erano italiane, e c'erano reazioni e cospirazioni clericali
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Ora a questo proposito io farò a lui due domande, una delle quali, almeno per conto mio, e forse per conto di molti degli onorevoli colleghi nostri
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dichiarazioni lascio a lui solo la risponsabilità dal momento che egli dice che non vi è guerra, che non si tratta che d'una legge di difesa.
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, dico che non sussistono contro la mia tesi gli esempi di Roma e Venezia da lui addotti.
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rimedio al di fuori di un indirizzo politico veramente liberale, e di uomini abili ed energici che potessero attuarlo. Ecco le di lui parole:
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, che io mi dolga con lui per averla domandata. Osserverò intanto alla Camera che, ove la chiusura possa essere votata, sia conveniente che il relatore
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Faccio questa mozione soprattutto perchè dissento da un concetto messo innanzi dall'onorevole La Porta. Non credo con lui che sia incerta la guerra
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tornasse alla proposta del ministro, o si venisse senz'altro ai pieni poteri. Io credeva che specialmente da lui e dagli amici suoi non potesse sorgere
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Io mi congratulo coll'onorevole Civinini che sia così tenero della libertà nazionale; ma mi permetta che in pubblico mi dolga con lui per aver temuto
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Il secondo emendamento soddisfa ai desideri testè manifestati anche dall'onorevole Bertani. A me rincresce, egualmente che a lui, veder esteso il
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Quindi l'onorevole Di San Donato vede che io non poteva guardare all'articolo della legge da lui citato, per una elezione fattasi in una provincia
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Io non farò ricordi storici a lui. Egli sa meglio di me che per l'indipendenza bisognano supremi sforzi, che è perduta quella nazione che interrompe
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; non può transigere, nè consentire mutilazioni. Ma che il generale La Marmora abbia avuto questa fiducia lo provano quelle parole pronunciate da lui in
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Ricciardi. Io ringrazio di cuore il mio dolcissimo amico Cairoli delle parole così benevole dette da lui sul mio conto, senonchè ei sembra di credere
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del generale La Marmora (al quale l'esercito subalpino ed italiano tanto debbono) per supporre che i mezzi da lui adottati siano discordi dal fine. Io
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d'introduzione sui tabacchi: io al contrario, teoricamente, sono d'accordo con lui, ed avrei desiderato di attuare il suo progetto; ma ciò importava innanzi
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De Luca. Chieggo scusa all'onorevole Cugia; non è di lui che io pario. E poichè bisogna dire il nome, osserverò che questo discorso nella passata
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