, scavalcando le logge che separavano la sua dalla stanza del prete, si recava presso il maestro e direttore dell'anima sua. Un'altra fu assalita dal tifo
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dall'agglomerazione, si fa pure cenno di rimedi onde non si sviluppi la lue delle febbri carcerarie e fra queste non infierisca il micidialissimo tifo castrense
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amplessi coll'odor del tifo, e, uscendo all'alba, avea coll'ossa rotte gli occhi di voluttà pieni e di schifo. Voi non credete che possan morire le