, ricuperare il sommo bene della libertà, rivedervi Domenico! Mi risovvenni del sospiro d'Alighieri.... «Libertà vo cercando, ch'è sì cara, Come sa chi per
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ferro, era nel carnevale del 1839 tutta preoccupata de' diversi costumi da indossare nelle feste di ballo. Domenico non tralasciava di venire ogni sera
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come un martello tormentoso: l'uomo ch'io aveva amato tanto passionatamente, Domenico, fattosi prete e vestito da prete, parevami che stesse in atto
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sentii leggermente tirare per la chioma. Mi volsi: era Domenico, il quale a voce sommessa mi susurrò all'orecchio: "Benedetti i terremoti, che mi danno il
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in un appartamento ammobigliato di Via Toledo. Ritorno a Domenico. Questa domestica catastrofe mi riuniva inaspettatamente a lui. Però mancava il
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vengono le disgrazie. Di lì ad un mese incominciai a, persuadermi ch'era pur troppo reale anche l'abbandono di Domenico. Nutriva, sino allora in quel mio
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col resto della famiglia. Il giovine, che avea nome Domenico, fermò lo sguardo su di me, senza staccarlo per tutto il tempo che durò la visita. Benchè
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del viglietto di Domenico) "Avete avuto ambasciate verbali?" "Neppure." (oziose interrogazioni!) "Come dunque hanno avuto termine i vostri amori
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