e col sentimento. Allora appariranno manifeste le cause certe dello scadere dell’arte dopo Michelangiolo, della totale sua rovina nel cominciare del
critica d'arte
ordine di date), uscirono dalla sua scuola; laonde anche per questo rispetto merita d’esser chiamato restauratore dell’arte. — Giuseppe Valentini da
critica d'arte
Pagina 11
salute, e ciò gli permise operare indefesso per l'arte sua che molto amava. Pure l’invidia e la malignità non ristettero dal morderlo e lacerarlo, perchè
critica d'arte
Pagina 12
Non pertanto mentre fiorivano in Toscana gli architetti fin qui ricordati, altri ancora studiavansi esercitare l’arte loro con amore e con gusto
critica d'arte
Pagina 14
AGOSTINO FANTASTICI da Siena (n. 1782, m. 24 luglio 1845) fu assai diligente nell’arte, che aveva imparata dal padre suo. La cattedrale di Montalcino
critica d'arte
Pagina 15
) educato agli esempi del Paoletti, molto seppe dell’arte edificatoria, e non mancò di buon gusto nelle decorazioni. E sebbene lavorando sempre in
critica d'arte
Pagina 15
palazzo di Viareggio rimasto incompiuto, sono monumenti che basterebbero soli alla fama di un artista. Ma l’opera sua degna dei più bei tempi dell’arte è
critica d'arte
Pagina 17
del Bettarini. Dal 1815 in poi servi lo Stato in più e diversi uffici dell’arte e sempre riportò lode come valente e integerrimo. Il grandioso lavoro
critica d'arte
Pagina 19
Firenze (n. 15 agosto 1803) non saprei dire se sia più valente architetto o erudito conoscitore e scrittore delle cose d’arte. I suoi ponti costruiti in
critica d'arte
Pagina 20
, nè a sufficenza esposte e dichiarate, da cavarne idee generali, che rispondano al diffìcile quesito se l’arte sia o no veramente in progresso tra
critica d'arte
Pagina 24
chiarire del fatto. Ogni lume dell’arte, ogni salutare precetto era dimenticato: studiare il vero, inutile; gli antichi, pedanteria; ispirarsi bene al
critica d'arte
Pagina 24
metropoli. Ma per quanto non mancasse lo Spinazzi di sapere e di gusto, per quanto conoscesse a maraviglia il meccanismo dell’arte, educato anch’esso ai
critica d'arte
Pagina 25
Superiore in merito al Carradori e di gran lunga, come quello che primo stampò un orma sicura sul nuovo campo dell’arte, fu STEFANO RICCI fiorentino
critica d'arte
Pagina 26
l’arte, e la fatica più lunga, fu nel monumento che il figlio Anatolio volle modellato da lui per Niccolò Demidoff. Opera è questa da reputare
critica d'arte
Pagina 27
Come Antonio Canova restituiva la vita all’arte statuaria richiamandola principalmente allo studio degli antichi modelli greci, Lorenzo Bartolini la
critica d'arte
Pagina 29
celebrato artista disse in Italia e fuori la fama, e come al suo modo gentile di sentire gli affetti, rispondesse un gusto squisito dell’arte, che non
critica d'arte
Pagina 29
Portoferraio (n. 22 dicembre 1790, m. 28 febbraio 1844), educato all’arte in Toscana e poi a Roma, riuscì scultore lodato. Il suo Ciparisso gli diede
critica d'arte
Pagina 31
studioso dell’arte. La statua di Galileo Galilei (1839), che ammirasi nell’aula della Università di Pisa, in atto di mostrare agli scolari la sua scoperta
critica d'arte
Pagina 32
E anche vogliamo dire alquanto della ceroplastica, arte già fino dal secolo XIV praticata in Firenze per le figure votive, che si mettevano nelle
critica d'arte
Pagina 39
fatto rivivere tra noi V arte di fondere in bronzo statue ed altri oggetti di plastica, dopo Giovan Bologna e Ferdinando Tacca quasi affatto
critica d'arte
Pagina 39
ai cultori di questi studj la storia dell’arte del tempo nostro, perchè se furon sempre da tenersi in poco conto le istorie contemporanee politiche e
critica d'arte
Pagina 4
di rilievo assai bene. Datosi con molto amore allo studio dell’anatomia, tanto necessario a chi voglia andare innanzi nell’arte, si dette a modellare
critica d'arte
Pagina 40
), apprese l’arte nello studio del Calenzuoli; ma le cose sue all’occhio degl’intelligenti rimangono di gran lunga inferiori a guelle del maestro; ed ebbe
critica d'arte
Pagina 41
laboratorio, in breve rimase solo il Calenzuoli, che innamoratosi dell’arte, studiò indefessamente il disegno e l’anatomia, e si fece valente. Chiamato
critica d'arte
Pagina 41
evo spuntò l’aurora della nuova civiltà, l'arte bambina promise Raffaello; ma nel passato secolo fatta decrepita, parve invece volesse lasciarsi
critica d'arte
Pagina 42
cabala d’esser posto alla direzione dell’insegnamento di pittura nell’Accademia fiorentina, ciò fu a maggior danno dell’arte. Poco avea disegnato e meno
critica d'arte
Pagina 45
, per la ricchezza e convenienza dell’inventare e pel modo di colorire. Anche esso però imparava l’arte a Roma, studiando sotto Niccola Lapiccola e
critica d'arte
Pagina 45
, fregi, soffitte, facciate, insomma ciò che dicono in arte far quadrature. Dipinse pure a olio con gusto, più specialmente frutta e fiori, e si attentò
critica d'arte
Pagina 46
lo stato dell’arte quando essi fiorivano. Ingegno e pratica delle matite e dei pennelli non possono loro negarsi, ma erano nulla più che manieristi
critica d'arte
Pagina 46
giovinetti nei quali parvero riposte le speranze dell’arte toscana. Faceva ammirarsi il primo per aggiustatezza d’ingegno e perseveranza negli studj, il
critica d'arte
Pagina 46
principii dell’arte, giovinetto ancora concorse ai temi proposti dall’Accademia milanese, e due volte ottenne il premio; la prima (1805) con un gran
critica d'arte
Pagina 49
’opera nostra faticosa, consentiamo a darla in luce, solamente perchè ci stringe la inchiesta di far conoscere in qualche modo l’arte odierna toscana
critica d'arte
Pagina 5
’arte, è GIUSEPPE BEZZUOLI di Firenze (n. 28 novembre 1784, m. 13 settembre 1855). Svincolatosi presto da quella durezza accademica acquistata nella
critica d'arte
Pagina 50
paese; ma sfornito di studj dell’arte, mal compresa a’ suoi tempi, in quelle molte vedute che fece di campagne svizzere ricoperte di neve, si
critica d'arte
Pagina 52
venuti in fama, ed ahi! troppo presto rapiti all’arte. FRANCESCO (n. in Firenze 22 febbraio 1803, m. nell’agosto 1830) fu allievo del padre; e fino dalla
critica d'arte
Pagina 55
Passiamo ora agli artisti viventi, a quelli che operarono o tuttora si adoperano ad onore dell’arte italiana! Giuseppe COLLIGNON di Siena (n. 19
critica d'arte
Pagina 57
Quali fossero le condizioni di quest’arte nobilissima in Toscana intorno alla metà del secolo passato, lo dicono chiaro due monumenti allora inalzati
critica d'arte
Pagina 6
Ma se i sovrani della famigia de’ Medici ebbero tutti a cuore quest’arte, ci piace tuttavia confessare, che pei Lorenesi fece nuovi e importanti
critica d'arte
Pagina 63
E qui ci par conveniente, prima di lasciare la pittura, dire qualche parola dei Lavori di Commesso in pietre dure, arte tutta fiorentina, che può
critica d'arte
Pagina 63
immagine, lo diremo arte del tempo, perchè nel passato e nel presente secolo anche in Italia saliva grandemente in onore. E siccome gl’incisori toscani
critica d'arte
Pagina 64
piuttosto alle matite. — Ma chi portò nell’arte toscana qualche miglioramento è GIOVAN BATTISTA Cecchi fiorentino (n. 1748, m. dopo il 1800). Non potendo
critica d'arte
Pagina 65
, perchè seppe intagliare i suoi molteplici rami con perizia dell’arte e mirabile delicatezza. Fatti in patria gli studj del disegno, passò a Venezia sotto
critica d'arte
Pagina 66
Contemporaneo al Bartolozzi si levò nell’arte un altro fiorentino, VINCENZIO VANGELISTI (n. 1744 circa, m. in Milano nel 1793), meno grande, se
critica d'arte
Pagina 67
vita nelle opere dell’arte, che in numero straordinario e sempre lodevoli gli uscirono dalle mani. Tra i suoi migliori intagli di genere finito vuol
critica d'arte
Pagina 68
Cesari, su disegni cavati dai busti della regia Galleria, e dopo alcuni ritratti di Auguste donne de’ suoi tempi, ebbe presto reputazione nell’arte, e
critica d'arte
Pagina 68
Ma quegli che avanzò tutti nell’arte, e meritò di essere annoverato tra i primi incisori d’Europa, è RAFFAELLO MORGHEN (n. a Portici presso Napoli il
critica d'arte
Pagina 69
Laonde se fin qui, senza tener conto delle antiche tradizioni, senza nemmeno degnare di uno sguardo gli stupendi monumenti dei bei tempi dell’arte
critica d'arte
Pagina 7
Tra quelli che intesero a maggior castigatezza nell’arte, fu Giuseppe Salvetti fiorentino (n. 1734, m. 1800), che più puro nello stile, più grave e
critica d'arte
Pagina 7
’arte avrebbe fatto nuovi progressi. — Samuele Jesi di Correggio, israelita (n. 4 settembre 1788, m. a Firenze 17 gennaio 1853), fu disegnatore e incisore
critica d'arte
Pagina 71
’impara a scuola, appresi da un mediocre architetto gli elementi dell’arte, non pensò che a francarsi dalla imitazione dei suoi coetanei, e a ripristinare
critica d'arte
Pagina 9