Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I vespri siciliani

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21 occorrenze

Monforte ed Arrigo.

Arrigo ed Elena.

(le Dame ed i Cavalieri entrano dal fondo. Arrigo, Procida ed Elena restano ancor soli per un istante sul davanti della scena; ma si ode sempre dai

Gli stessi, Monforte, Bethune ed altri Uffiziali.

Procida, Elena ed Arrigo venendo dalla chiesetta a sinistra.

Procida che discende dalla gradinata in fondo, ed Elena.

(i Soldati si ritirano, ed il Coro riprende con maggior forza)

(il cancello a dritta s’apre: si vede la gran sala di giustizia, alla quale s’ascende per parecchi gradini ed in cui si vedono quattro Penitenti in

Monforte ed Arrigo, preceduto da due Paggi che si inchinano e si ritirano.

(Procida ed i Siciliani si scagliano su Monforte e sui Francesi. – Cala la tela.)

(a un gesto di Monforte, vengon trascinati via Procida, Elena ed i Siciliani. Arrigo vuol correre dietro loro. Monforte il trattiene. Procida ed

(grido unanime di gioia. Procida ed Elena circondati dai Penitenti e dai Soldati discendono la gradinata e sono condotti vicino a Monforte)

Gli stessi, Arrigo arrivando dal fondo vede Elena e corre a lei senza scorgere Monforte, che s’arresta all’arrivo d’Arrigo ed a lui s’avvicina

(Elena e Procida s’allontanano perdendosi nella folla; mentre le coppie danzanti passeggiano nelle sale ed i rinfreschi sono d’intorno serviti

ed Arrigo. – Procida rimane circondato dai propri amici. – Cala la tela.)

le altre giovani donzelle. – Roberto s’è impadronito di Ninetta. – Danieli ed i giovani si muovono per riprendere le loro donne: ma i Soldati mettono

(il popolo che è nel cortile della cittadella e dietro i Soldati s’inginocchia e prega. – Procida ed Elena preceduti dai due Penitenti si dirigono

Il teatro rappresenta la gran Piazza di Palermo. In fondo alcune strade ed i principali edifizi della città. – A destra dello spettatore il palazzo

parte s’avanza Danieli alla testa degli sposi. – Manfredo ed alcuni amici di Procida a lui s’avvicinano. – Ninetta e Danieli piegano il ginocchio

cerchio nel mezzo del teatro cantano a voce bassa il Coro seguente, nel mentre che Procida, Elena e Manfredo osservano in silenzio ed accompagnano i

In mezzo alle grida tumultuose che s’innalzano, una musica graziosa ed allegra si fa sentire. I Siciliani corrono sulla sponda del mare e veggono

Doveri dell'uomo

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Mazzini, Giuseppe 5 occorrenze

assicurarsi il diritto alla vita ed al lavoro dell'operaio senza sovvertire tutto quanto l'ordine sociale, senza isterilire la produzione, senza inceppare il

il valore rappresentato dalle successioni collaterali , che al di là del quarto grado dovrebbero ricader nello Stato - ed altri, ch'è inutile

Ed è questo, Operai Italiani, il vostro avvenire. Voi potete affrettarlo. Conquistate la Patria, conquistate un Governo popolare che ne rappresenti

nome DANTE. Ogni città d'Italia quando l'Italia sarà libera ed una, dovrebbe innalzargli una statua, però che quelle idee contengono in germe la

legge governa voi e la vostra vita: legge tanto più nobile ed alta quanto più voi siete superiori a tutte le cose create sulla terra. Svilupparvi, agire

USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

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Zanazzo, Giggi 24 occorrenze

’or’è? Quella, a mo’ d’esempio, risponde loro: — È mmezzoggiorno. Ed esse: — Che mmamma dormijona! E quelle altre: — Mamma, che ffate a ppranzo? — Li

È comunemente un contadino marchigiano. Porta sulle spalle un fascio di scope e di spazzole, ed in mano delle serte d’agli: — Lo scoparoo, ajaroo!

Vende ombrelli vecchi raccomodati ed anche nuovi; e si offre di accomodare i guasti a chi ne ha: — Ombrellaio: chi ha ombrelli rótti d’accommodaree!

Da noi si chiamano anche caterinóne e mmandoline. Ed ecco perchè nel venderle il venditore grida: — Caterinonee grossee e tteneree: so’ der giardino

Si mostra per lo più d’inverno, nelle ore pomeridiane. Come il suo collega l’ovaro, entra in tutte le bettole ed offre la sua merce al grido di

È un giuoco che non ha regole. La conta o il capo-giuoco, fa da Toro e gli altri da giostratori. Ora si fa raramente; ma prima era comunissimo ed

La presente raccolta di rimedi simpatichi, come suole chiamarli il popolo, ed anche delle altre tradizioni che ho pubblicato o che sono in corso di

corsa, si cambiano l’un l’altro il posto che, chi è nel mezzo, corre ad occupare. Se egli vi riesce, il giocatore rimasto privo di asilo va nel mezzo, ed

I due capi-giuoco, per esempio, la conta e la mamma, si mettono prima d’accordo, ma in segreto, per dare un nome convenzionale all’inferno ed un

Barattieri e Menelich, ed i Russi e Giapponesi, giuoco che spesso degenerava in serie baruffe con accompagnamento di scapaccioni o bastonate, poichè si

giocatori si fingono suoi nepoti, e lo vanno importunando gridandogli dietro: — Nonno, cé porti a mmessa? Ed egli, poco decentemente, risponde loro

cosparsa di arena gialla sulla quale si gettavano ramoscelli di mortella; poi si disponevano sedie, ed anche qualche volta banchi e palchi che si

nascondiglio. Allorchè si sono nascosti, gridano al compagno che li deve trovare: Ti vedoo! Questo si mette in cerca, ed appena ne scorge uno, grida: É rotto

diciannove sedie. Colui il quale rimane in piedi paga il pegno ed esce dal giuoco. Allora si toglie un’altra sedia e si ricomincia.

compagno a spostarlo dal ferro, ed occupare il suo posto, o ad acchiapparlo. Chi tocca il ferro dice che sta ar sagro, perchè non può esser preso, come

e di alcune cibarie ed altro. Funtan-te-crèpi: Fontana di Trevi. Santa Maria nun campi’n’ora: (?) Piazza Stròzzete: Piazza Strozzi. Santa Lucia in

Si giuoca alla Mora soltanto dagli adulti, in due, in quattro ed anche in più. Per mezzo della conta si scelgono o si fanno i compagni. Questo giuoco

, bruciavano libri ed altri oggetti proibiti; le streghe, i gatti mammóni, l’imperatore della dottrina cristiana, le Madonne che aprivano gli occhi, i

stanno tutti in silenzio ed in aspettazione. Allora la mamma domanda a uno di loro, con queste precise parole: Anèllo, anèllo; chi ccià l’anèllo? Se

ed insieme ad accompagnarlo. E infatti a quel grido le donne si affacciavano alle finestre e gettavano giù il loro obolo, mentre gli uomini, uscendo

Il capo della brigata de’ giuocatori fa da mamma e siede. Si fa la conta, ed il sorteggiato va a nascondere la faccia tra le gambe della mamma. I

. Ed anche così: "Trucci trucci, cavalli morèlli, So’ arivati a le porte de Roma; E ciavéveno li campanèlli, Trucci trucci, cavalli morèlli!".

posarse, disse... Che disse?…" e lanciare alla sua volta il fazzoletto sopra ad un altro compagno, ed aspettare anch’esso che risponda con un proverbio

non esser preso fa giravolte, cavallette, come si dice, e corre a precipizio. Spesse volte un altro giocatore viene a traversare loro il cammino, ed

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