Magnifico chiosco in riva al porto di Corone, che vedrassi occupato dal navile musulmano illuminato e messo a festa. – A sinistra dello spettatore
Odalische tenenti veli trapunti e gemme che presentano a Gulnara.
Gulnara entra volgendo lo sguardo inorridita dietro di sé; cammina vacillando e cade… Sottovoce dice a Corrado
(Anselmo e parte de’ Corsari fuggono, gli altri sono circondati e vinti. Lo stesso Corrado sopraffatto dal numero è costretto a cedere)
Detto e Gulnara che cautamente aperto il cancello s’avanza vestita di bianco tenendo in mano una lampada. Appressatasi a Corrado amorosamente lo
Interno d’una torre. Di fronte una porta chiusa che mette al mare: presso ad essa un balcone con grosse inferriate. A sinistra dello spettatore porta
scoscesa una massiccia torre quadrata di architettura bisantina. – Tra gli scogli a sinistra veggonsi capanne e grotte rifugio de’ Corsari.
Loredano e Barbarigo mascherati a parte.
Una sala nel palazzo ducale di Venezia. Di fronte veroni gotici, da’ quali scorge parte della città e delle lagune a chiaro di luna. A destra dello
(Jacopo parte fra i Custodi preceduto da Loredano, e seguìto lentamente dal Doge, che si appoggia a Lucrezia)
Sbarca dalla galera il Sopracomito, a cui il Messer Grande consegna un foglio. Dal ducale palazzo poi esce lentamente fra i Custodi Jacopo Foscari
Detti ed il Doge che preceduto da Loredano, dal Fante del Consiglio e dai Comandadori, e seguìto dai Paggi, va gravemente a sedere sul trono. Lui
forato da gotici archi, a traverso i quali si scorge il Canalazzo, ed in lontano l’antico ponte di Rialto. La sala è illuminata da gran fanale