Cicerone, ebbe insegnato ai Romani a mangiare de'pavoni, questi vennero si alla moda che non potevasi dare un pranzo senza di essi. VII. Segue dalle
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mancanza di riguardi. VII. Prendi quanto t'abbisogna in una sola volta, non a più riprese. VIII. Non mostrar predilezione particolare per una vivanda o
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chiese, gli archi, le statue, i trofei che le abbelliscono. VII. La natura creò la donna per essere compagna dell' uomo e rendergli più cara e men
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seguirne agevolmente il filo. VII. Entrando nella conversazione, fa d'uopo guardarsi dal chiedere di che si parla (eccettuato il caso che gli astanti
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tributarti, cercando in questo modo di assicurarti almeno il vanto della modestia. VII. A misura che non sarà troppa esagerata in te l'opinione del
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VII. L' uso vuole che cominciando una lettera vi scostiate tanto più dal titolo posto in fronte, quanto è maggiore la carica della persona cui
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sui consigli della ragione ivi » 2. Usi ne' quali i consigli della ragione prevalgono sull'orgoglio della carica 253 CAPO VII. Pulitezza de'sudditi
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potevano essere utili. VII. Crescendo i punti di comunicazione ed i contatti sociali, crebbero i bisogni del lusso e si estesero; quindi i lavoranti
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monaci otterranno 1 lib. di vino e 3 di birra. (VIII, VII, VI secolo). Era talmente estesa l'ubbriachezza, che leggi ordinarono ai giudici di non
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di morte. L'anno 1659 sotto il pontificato d'Alessandro VII fu osservato a Roma che molte giovani spose erano rimaste in breve tempo vedove, e che
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incoraggiata da Enrico VII ne' processi iniqui ch'egli intentava a' suoi sudditi. Ne' paesi dove il poter giudiziario tolto ai re passò nelle mani de
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maggio 1646, 14 agosto 1647, 10 luglio 1648, 22 giugno 1654... VII. Dal nono al decimoquarto secolo le aggressioni sono la cancrena generale che
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83 » 9. Delicatezza d'animo 86 CAPO VII. Difetti nelle conversazioni 95 § 1. Concorrenza superiore alla capacità del locale ivi » 2. Conversazione
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allorché l'idea della nostra persona e delle cose nostre presentiamo per lungo tempo agli altrui sguardi, come diremo nel capitolo VII.
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, secondo la sua importanza, ed a giudizio inappellabile degli astanti. VII. La somma giocata dev'essere tenuissima e sempre inferiore alle finanze
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