era chiamato da alcuni accademici suoi compagni il cavaliere dell' ordine del ragno, perché portava un abito si logoro e ricucito, che il filo
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seguirne agevolmente il filo. VII. Entrando nella conversazione, fa d'uopo guardarsi dal chiedere di che si parla (eccettuato il caso che gli astanti
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perdere il filo.
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d'onde siamo venuti, né dove dobbiamo andare; da ciò poi la serietà, il silenzio, qualche esclamazione, e la difficoltà di riprendere il filo di ameni
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questo mondo sono come una matassa » di filo; chi non sa trovarne il capo, la lasci » stare, perché s'impiglierà sempre più. A me pare » che quando s'ode
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ce ne sfuggi il filo, e con altrui noia preghiamo chi parla a rannodarlo nella nostra mente.
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