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PRIN 2012 - Accademia della Crusca
L'imponibilità IVA della caparra confirmatoria è vincolata dalla sua funzione
La Corte di cassazione torna ad occuparsi della funzione della caparra confirmatoria ai fini del suo assoggettamento ad IVA. Ed è senz'altro da condividere l'orientamento espresso dai giudici di legittimità che, dopo aver ribadito l'autonomia della previsione di una caparra confirmatoria rispetto al contratto preliminare a cui accede, fanno leva sulla funzione che questa svolge tra le parti per determinarne l'assoggettamento o meno all'imposta. Nel caso di adempimento del contratto preliminare, infatti, la somma versata viene imputata al corrispettivo pattuito ed è, dunque, imponibile ai fini IVA. A fronte di un inadempimento, di contro, viene in rilievo la funzione di risarcimento forfetario della caparra e non di corrispettivo di una prestazione, onde non può' sorgere il presupposto impositivo e la somma versata non rientra nella base imponibile dell'IVA.