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PRIN 2012 - Accademia della Crusca
Navi e sommergibili spia
Lo sviluppo di piattaforme navali con capacità ELINT (Electronic Intelligence) fu condotto negli anni Cinquanta sia dai sovietici che dagli americani. I primi realizzarono mezzi derivati dai progetti di pescherecci d'altura; i secondi preferirono navi di maggiori capacità d'imbarco di personale e sensori. Due di esse sono entrate nella storia. Nel giugno del 1967, in occasione della "Guerra dei sei giorni", la "Liberty" fu per errore identificata come unità egiziana e subì un cruento attacco israeliano. La "Pueblo", invece, nel gennaio del 1968 fu abbordata dai nord coreani, accompagnata in porto e il personale di bordo imprigionato per undici mesi: ancora oggi la nave è utilizzata come museo a Pyongyang. La successiva entrata in servizio dei sottomarini nucleari segnò il punto di svolta nelle missioni d'"intelligence", consentendo persino la posa di "cimici" sui cavi di comunicazione della flotta sovietica stesi sui fondali del Mare di Okhotsk e di Barents. Si tratta di un'epoca tutt'altro che conclusa.