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PRIN 2012 - Accademia della Crusca
Servire il popolo
Le liberalizzazioni degli anni scorsi hanno innescato un vistoso aumento delle formule contrattuali offerte ai consumatori. Un corretto processo di scelta richiederebbe che ciascun utente valutasse le numerose alternative sulla base delle proprie caratteristiche e abitudini di consumo. Un filone di letteratura economica ormai consolidatasi, mostra, però, non solo come il consumatore sia incapace, in contesti denotati da una certa complessità, a orientarsi in modo razionale, m anche come l'attività di consulenza che gli viene generalmente offerta possa risultare distorta, laddove essa sia remunerata dalle stesse imprese che propongono i contratti. Si pone dunque la questione se non sia opportuno che l'attività di consulenza venga remunerata direttamente dagli utenti finali. In questo contributo, dopo aver richiamato la letteratura che illustra le debolezze cognitive dei consumatori e i limiti delle soluzioni affidate alla regolazione, si formula una proposta volta a favorire la nascita di società di consulenza per i consumatori. Le misure che si propongono sono finalizzate a ridurre i costi di queste società, a monitorarne la qualità e a incentivare i consumatori a rivolgersi ad esse.