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PRIN 2012 - Accademia della Crusca
Divieto di avvicinamento e ordine di protezione europeo: il difficile equilibrio tra la tutela "dinamica" alle vittime di "stalking" e le libertà dell'imputato
L'A. affronta in chiave critica la sentenza, in materia di misura cautelare del divieto di avvicinamento ex art. 282-ter c.p.p., che si inserisce all'interno del conflitto tra le sezioni semplici della suprema Corte, sulla necessità o meno di indicare i luoghi abitualmente frequentati dalla vittima di atti persecutori. Nel rigettare la richiesta del p.m. di sottoporre la "quaestio iuris" alle Sezioni unite, l'elemento di novità della pronuncia in esame è quello per cui, nell'avallare l'interpretazione più flessibile (ma anche la meno rispettosa del principio di legalità in materia cautelare), si appoggia ad una norma di carattere sovranazionale - l'art. 5 della direttiva comunitaria 2011/99/UE sull'ordine di protezione europeo - interpretandola in modo non condivisibile.