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PRIN 2012 - Accademia della Crusca
Giurisdizione e competenza territoriale in materia penale
Le varie declinazioni della potenzialità della "rete" poggiano tutte sul superamento della dimensione territoriale delle condotte e delle comunicazioni umane e prospettano, quindi, inevitabilmente, problemi di giurisdizione e di competenza del giudice italiano allorché si tratti di condotte illecite. Ciò accade sia quando la rete è essa stessa luogo di condotte illecite sia quando rappresenta un mero veicolo. Il reato commesso attraverso internet finisce per mutuare la dimensione ultraterritoriale (a volte transnazionale) dello strumento adoperato. Ad esempio della rete si è detto "il www è una delle più vaste biblioteche al mondo, ma anche la più grande fotocopiatrice mai esistita" ("National Research Council USA"). Ed è vivo il dibattito alla ricerca di un bilanciamento tra la tutela della diffusione democratica e condivisa del sapere e delle risorse e la tutela del diritto d'autore. Ancora, la rete è senza dubbio un formidabile e democratico mezzo di comunicazione e di informazione ma le stesse caratteristiche che la rendono tale sono in grado di produrre danni all'immagine ed alla reputazione ben più gravi di quelli arrecabili con i tradizionali sistemi di comunicazione. La rete, inoltre, per le sue caratteristiche di rapidità delle comunicazioni ed anonimato delle condotte, si presta ad essere veicolo di azioni criminali che sfruttano proprio tali caratteristiche. Diversamente, le regole che orientano la giurisdizione e la competenza del giudice sono, tradizionalmente, formulate con riferimento ad una dimensione territoriale ed abbisognano, quindi, di essere adattate a condotte illecite che si sono spostate in un ambiente intangibile e virtuale, che producono conseguenze in territori diversi e lontani, contestualmente e contemporaneamente, ovvero a distanza di tempo.