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PRIN 2012 - Accademia della Crusca
Chiusura delle liti fiscali pendenti: un istituto controverso in attesa della pronuncia della Corte UE
Gli orientamenti espressi dalla Cassazione negli ultimi anni sulla questione relativa all'istituto della definizione agevolata delle liti pendenti sono stati altalenanti e per nulla in grado di esprimere un principio di diritto che indirizzi in maniera univoca i contribuenti. Il dibattito della giurisprudenza sul se lo strumento introdotto con la legge n. 289/2002 e riproposto in forma parzialmente diversa dal D.L. n. 98/2011 configuri o meno una forma di sanatoria processuale in contrasto con i principi comunitari, in particolare in materia di IVA, muove su un terreno assai scivoloso e delicato. Questo perché la Corte di giustizia europea ha avuto già modo di esprimersi su una materia a questa prossima ammonendo la politica dei "condoni fiscali". Occorre dunque enucleare in maniera corretta ed efficace il principio di diritto espresso dai giudici europei affinché l'integrazione tra i due ordinamenti - nazionale ed europeo - possa essere effettiva, non solo nelle materie in cui gli ordinamenti domestici hanno abdicato a parte della loro sovranità a favore dell'ordinamento europeo, ma anche nei settori che, pur restando sotto l'egida del singolo Stato - come le imposte dirette -, se male governati possono creare delle falle nel funzionamento del mercato unico e del sistema economico europeo.