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PRIN 2012 - Accademia della Crusca
Le manovre fiscali del primo semestre 2010
L'anno 2010 vede l'emanazione di due provvedimenti economici di urgenza, anche in relazione alla crisi finanziaria internazionale. Il d.l. n. 40, convertito nella legge n. 73, e il d.l. n. 78, in fase di conversione al momento di licenziare la stampa dell'articolo, adottano numerose disposizioni finalizzate a migliorare l'accertamento tributario, con particolare riguardo alle c.d. "frodi carosello" o del venditore scomparso, cioè del soggetto che acquista senza materiale pagamento dell'Iva, come nel caso degli esportatori abituali, vende con Iva e poi si dilegua, trattenendo per sé l'imposta che avrebbe dovuto versare all'erario. Si parla anche del contrasto alle "cartiere", cioè alle imprese che vendono fatture, incamerando ovviamente l'imposta. A questo scopo il primo provvedimento istituisce una nuova comunicazione periodica delle operazioni, attive o passive, intercorse con i Paesi che noi definiamo black list, mentre il secondo anticipa la fattura informatica, prevedendo la comunicazione telematica delle operazioni di importo superiore a 3.000 euro. Se aggiungiamo gli obblighi INTRASTAT, vi è la certezza di un rilevante aggravio dei costi amministrativi per le imprese italiane, senza che vi sia una ragionevole aspettativa di controbilanciare questo onere con i risultati di recupero dell'evasione. Come tutti i provvedimenti omnibus le disposizioni si sprecano e spaziano in molti campi. Due disposizioni cercano però di allinearsi alla best practice europea. La prima è quella relativa alla documentazione dei criteri utilizzati nei gruppi internazionali per le modalità di calcolo dei transfer price. La seconda dispone a favore delle imprese comunitarie che decidessero di avviare nuove iniziative produttive in Italia, anticipando le norme note a livello europeo come HST, Home State Taxation: le basi imponibili per le imprese e i dipendenti sono determinate secondo le regole della legislazione fiscale del Paese di origine, ferma restando l'aliquota propria dello Stato di produzione del reddito.