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PRIN 2012 - Accademia della Crusca
Morti sul lavoro: arriva la prima condanna per le società
La sentenza in esame, con cui sono condannati per la prima volta degli enti collettivi per i delitti di omicidio e lesioni personali colpose, si fonda sull'implicito presupposto della compatibilità dei criteri di ascrizione dell'interesse e del vantaggio di cui all'art. 5 d.lgs. n. 231/2001 con tali fattispecie contenute nell'art. 25 septies del medesimo decreto. Ad avviso dell'A., però, proprio questa asserzione deve essere sottoposta ad un vaglio critico dal momento che oltrepassa i limiti dell'interpretazione estensiva, sfociando in una illegittima applicazione analogica che mal si concilia anche con altri principi fondamentali del diritto penale. Solo un intervento legislativo volto ad introdurre dei nuovi ed autonomi criteri oggettivi di imputazione della responsabilità degli enti per i reati colposi potrebbe definitivamente risolvere i dubbi esistenti al riguardo e sollevare la giurisprudenza dall'arduo compito di dover decidere tra un'interpretazione ortopedica contraria alla Costituzione ed un'interpretazione letterale tacitamente abrogatrice.