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PRIN 2012 - Accademia della Crusca
I reati tributari
Sono passati circa dieci anni dalla riforma dei reati tributari, eppure si continuano a percepire le fattispecie previste dal d.lg. n. 74 del 2000 come delle novità. Le ragioni di tale percezione vanno ricercate nel fatto che la nuova normativa si è proposta di compiere una netta rottura con il passato, riconducendo la materia dei reati tributari nell'ambito del diritto penale ed abbracciandone principi e categorie. Ciò è avvenuto in primo luogo attraverso l'individuazione di un nuovo bene giuridico di categoria, rappresentato dal patrimonio dell'erario. Inoltre, il legislatore del 2000 ha voluto riservare la sanzione penale alle sole condotte che fossero realmente lesive di tale bene. Tutto ciò ha inevitabilmente comportato delle difficoltà di integrazione della nuova disciplina in un sistema ancorato a vecchi schemi. Molti sono infatti gli aspetti problematici analizzati nel presente contributo: il concetto di operazione inesistente, il falso qualitativo, la nozione di fattura soggettivamente falsa, il concetto di operazione fittizia, la difficile distinzione tra elusione ed evasione. Infine, si è dedicata una particolare attenzione ad un fenomeno evasivo che sfrutta i meccanismi della fiscalità internazionale, denominato, "frode carosello".