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PRIN 2012 - Accademia della Crusca
Trapianti da donatore a cuore fermo: il caso del paziente pediatrico
In presenza di grave insufficienza d'organo, il trapianto è la sola e unica soluzione per salvare la vita del paziente. Si stima che, attualmente, in Italia oltre 9000 persone siano in lista d'attesa per un trapianto di organo: anche se vi è stato un incremento del numero di donazioni negli ultimi decenni, il gap tra donatori e pazienti in attesa è in continua crescita. Secondo la maggior parte della società di trapiantologia, i donatori a cuore non battente (NHBD) possono essere una fonte di reperimento degli organi. Quanto la donazione da NHBD può ampliare il pool dei donatori? Quali sono i rischi legati al prelievo di organi da NHBD non solo per il donatore ma anche per il ricevente? Nel tentativo di chiarire almeno alcuni di tali interrogativi abbiamo condotto un'analisi della letteratura scientifica internazionale. Per valutare, poi, la possibilità di ampliamento del pool di donatori con l'introduzione di un protocollo da NHBD nella popolazione pediatrica del Policlinico A. Gemelli in Roma, abbiamo condotto uno studio retrospettivo sui pazienti pediatrici deceduti nel corso del triennio 2004-2007. I risultati sembrano indicare la possibilità di raddoppiare il potenziale pool di donatori; questi dati richiedono poi una valutazione attenta, innanzi tutto alla luce delle percentuali di opposizione alla donazione che nell'età pediatrica sono ancora più significative che nell'adulto. I risultati ottenuti sono solo il punto di partenza per un'analisi più approfondita sui problemi relativi ai trapianti e alla donazione di organi.